
La Terra tinta di rosso: il 2024 si conferma l’anno più caldo mai registrato
Il 2024 ha segnato un nuovo e preoccupante record: è stato l’anno più caldo mai registrato a livello globale. Secondo il Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus (C3S), la temperatura media globale ha superato per la prima volta il livello preindustriale di 1.5°C. Questo dato allarmante sottolinea una realtà innegabile: il riscaldamento globale sta accelerando a un ritmo mai sperimentato prima dall’uomo moderno.
Un pianeta che si scalda: dati e cause
Le mappe climatiche mostrano diverse sfumature di rosso, rappresentando temperature più calde della media o addirittura record assoluti in molte parti del mondo. Gli scienziati di Copernicus hanno documentato temperature giornaliere, mensili e annuali senza precedenti, evidenziando il ruolo predominante dell’attività umana nel cambiamento climatico.
Sebbene il riscaldamento globale sia causato principalmente dall’aumento dei gas serra dovuto all’uso di combustibili fossili, anche altri fattori naturali hanno contribuito alle temperature estreme del 2024. Tra questi, l’Oscillazione Meridionale El Niño, un fenomeno climatico periodico che porta al riscaldamento delle acque superficiali dell’Oceano Pacifico, ha amplificato il trend di riscaldamento.
Superato il limite di 1.5°C: cosa significa?
Il superamento della soglia di 1.5°C non implica ancora la violazione definitiva dell’Accordo di Parigi, che si basa su medie climatiche calcolate su almeno due decenni. Tuttavia, segnala un avvertimento chiaro: stiamo rapidamente avvicinandoci a un punto critico. Secondo Samantha Burgess, Strategic Lead for Climate del Centro europeo per le previsioni meteorologiche, «siamo ormai sull’orlo per superare il livello di 1.5ºC definito nell’Accordo di Parigi e la media degli ultimi due anni è già al di sopra di questo livello».
Quali azioni possiamo intraprendere?
Se da un lato i dati scientifici dipingono un quadro allarmante, dall’altro esistono ancora margini di intervento per invertire la rotta. Carlo Buontempo, direttore di Copernicus, afferma: «L’umanità è responsabile del proprio destino, ma il modo in cui rispondiamo alla sfida climatica deve basarsi sull’evidenza. Il futuro è nelle nostre mani: un’azione rapida e decisa può ancora modificare la traiettoria del nostro clima futuro».
Le azioni necessarie includono:
- Riduzione delle emissioni di gas serra, accelerando la transizione verso energie rinnovabili e abbandonando i combustibili fossili.
- Efficienza energetica, promuovendo tecnologie e pratiche che riducano i consumi senza compromettere la qualità della vita.
- Rimboschimento e tutela degli ecosistemi, fondamentali per l’assorbimento della CO2 atmosferica.
- Adattamento e mitigazione, attraverso infrastrutture resilienti e politiche climatiche che proteggano le comunità più vulnerabili.
Conclusione
Il 2024 ci ha lanciato un monito inequivocabile: la crisi climatica è già in atto e non possiamo più permetterci di ignorarla. L’azione immediata è essenziale per evitare impatti ancora più devastanti in futuro. La scienza ci offre le prove, ora spetta a governi, aziende e cittadini prendere decisioni concrete per garantire un futuro sostenibile al nostro pianeta.
