Nasce il Parco Nazionale del Matese: una vittoria per la biodiversità italiana

Maggio 30, 2025 By

Con la firma del Ministro Gilberto Pichetto Fratin nasce ufficialmente il 25° parco nazionale d’Italia. Quasi 88 mila ettari tra Campania e Molise entrano a far parte del patrimonio naturale protetto del nostro Paese.

Il 23 maggio 2025 sarà ricordato come una data simbolica per l’ambiente italiano: il Parco Nazionale del Matese diventa realtà. Con la firma del decreto ministeriale che definisce perimetrazione, zonizzazione e misure di salvaguardia, si chiude un capitolo lungo e complesso iniziato nel lontano 2017. Si aprono invece nuove opportunità di tutela, valorizzazione e sviluppo sostenibile per uno dei territori più ricchi di biodiversità dell’Appennino.


Un tassello in più verso il 30% di territorio protetto

Il nuovo Parco si estende per 87.897,7 ettari tra le regioni Campania e Molise, arricchendo il mosaico delle aree protette italiane. Il WWF, tra i promotori storici della sua istituzione, saluta l’evento come un passo importante verso l’obiettivo internazionale di tutelare il 30% del territorio terrestre e marino entro il 2030.

L’annuncio non è arrivato a sorpresa. Durante il convegno “Protected Areas & Conservation” organizzato dal WWF Italia lo scorso aprile a Castelporziano, lo stesso Ministro dell’Ambiente aveva promesso l’imminente istituzione del Parco. Promessa mantenuta, ma con un retrogusto amaro.


Una firma arrivata dopo il richiamo della magistratura

La firma ministeriale è infatti giunta a seguito di una sentenza del TAR del Lazio, datata ottobre 2024, che ha imposto di procedere. Un ritardo che pesa: la legge istitutiva del Parco risale al 2017, ma se ne parlava già da anni prima. Eppure, solo oggi la politica ha trovato il coraggio (o l’obbligo) di agire.


Il Matese: un corridoio ecologico strategico

La rilevanza ambientale del Parco del Matese va oltre i suoi confini. Le sue foreste, cascate, praterie di alta quota, zone agricole tradizionali e siti archeologici – come l’area di Saepinum – ne fanno non solo un santuario naturale ma anche un nodo ecologico cruciale. Il territorio collega i parchi dell’Abruzzo con quelli dell’Appennino meridionale, diventando crocevia per numerose specie e serbatoio idrico di valore strategico per tutto il centro-sud.


L’esperienza dell’Oasi WWF di Guardiaregia-Campochiaro al servizio del Parco

Nel versante molisano del nuovo Parco sorge già un esempio virtuoso: l’Oasi WWF di Guardiaregia-Campochiaro, istituita nel 1997 e divenuta Riserva Naturale Regionale nel 2010. Con oltre 3.000 ettari, è oggi la seconda oasi WWF più estesa in Italia. Grazie alla collaborazione con i Comuni e la Regione, l’Oasi ha sviluppato una rete di strutture e competenze in educazione ambientale che potranno essere fondamentali nella fase di avvio del Parco Nazionale.


Ora tocca agli altri parchi “sospesi”

Il WWF lancia un appello chiaro: basta attese, basta parchi di carta. È ora che anche gli altri progetti in stand-by diventino realtà. Il Parco della Costa Teatina, i Monti Iblei, le Isole Eolie e le Isole Egadi aspettano da anni. Per non parlare delle aree marine protette dimenticate. Se vogliamo davvero raggiungere l’obiettivo del 30%, serve volontà politica, non solo sentenze.