
Bioplastica dal fico d’India: una nuova prospettiva sostenibile
Ogni anno, tonnellate di rifiuti plastici si accumulano negli ecosistemi marini e terrestri, compromettendo la salute del pianeta. In questo contesto, si fa strada un’innovazione sorprendente: una bioplastica ottenuta dal fico d’India, vegetale largamente diffuso in Sicilia e in molte aree aride del mondo.
I numeri dell’inquinamento plastico: un allarme per il pianeta
I dati relativi alla diffusione della plastica sono allarmanti. Secondo il WWF, si stima che negli oceani siano già presenti oltre 8 miliardi di tonnellate di plastica, responsabili dell’80–90% dei rifiuti marini. Il mar Mediterraneo, in particolare, è tra le aree più colpite,con 1,9 milioni di frammenti di plastica per metro quadrato rilevati in profondità.
Alla luce di questo scenario, si stanno moltiplicando le ricerche volte a trovare materiali biodegradabili, atossici e a basso impatto, che possano sostituire efficacemente i polimeri derivati dal petrolio.
Un’alternativa vegetale alla plastica convenzionale
Una delle ricerche più promettenti è stata condotta in Messico dalla ricercatrice Sandra Pascoe Ortiz, dell’Universidad del Valle de Atemajac. Utilizzando i cladodi del nopal, pianta nota in italia come fico d’India, la ricercatrice è riuscita a ottenere un materiale plastico completamente biodegradabile. La sostanza si degrada in acqua in pochi giorni e nel suolo in circa un mese, a fronte dei 500 anni stimati per un comune sacchetto di plastica.
Un processo produttivo naturale
Il procedimento parte dall’estrazione del succo delle pale, i fusti piatti della pianta che svolgono la funzione di foglie, ricche di monosaccaridi e polisaccaridi. Dopo la rimozione della cuticola cerosa, la polpa viene centrifugata e refrigerata. Si aggiungono poi agenti naturali come glicerolo, cere, proteine e coloranti. L’impasto così ottenuto viene fatto essiccare su una superficie calda, producendo fogli di materiale plastico flessibile o rigido, a seconda della lavorazione.
Una nuova opportunità economica per il territorio?
Secondo ESA, Ente Sviluppo Agricolo, la produzione di bioplastica potrebbe rappresentare una nuova opportunità economica e ambientale per la Sicilia. Con oltre 8.000 ettari coltivati, la regione disporrebbe di abbondante materia prima e potrebbe dare origine a nuove filiere produttive, con vantaggi per agricoltori e imprese locali.
Verso un futuro più sostenibile
Dalla creazione di sacchetti compostabili a contenitori per cosmetici, fino a gioielli e giocattoli: le applicazioni della bioplastica da fico d’India sono numerose e potenzialmente rivoluzionarie. In un’epoca in cui l’economia circolare è una priorità globale, questa innovazione si inserisce come un esempio virtuoso di integrazione tra natura, ricerca e industria.
