CONOU, Rapporto di Sostenibilità: nel 2022 circolarità 100%

Maggio 30, 2023 By

“I processi di circolarità per l’uso efficiente delle risorse nello sviluppo di tecnologie  e know-how organizzativo applicati nella Filiera del CONOU hanno permesso di creare una catena di valore  per l’ambiente, l’economia e la salute umana senza eguali in Europa. Grazie al ruolo svolto dal Consorzio come  bilanciatore, arbitro e controllore della sua filiera di 60 Aziende sul territorio nazionale, neppure una goccia  di un rifiuto pericoloso viene dispersa nell’ambiente, ma tutto viene rigenerato e trasformato in una nuova  preziosa risorsa”. Sostenibilità e Circolarità sono le due parole chiave con cui Riccardo PiuntiPresidente  del CONOU, ha descritto il Sistema Consorzio durante la presentazione del Rapporto di Sostenibilità,  avvenuta oggi a Roma.

L’Italia è uno dei Paesi d’Europa, in questo caso del mondo, che ha una capacità di riciclo elevata, e questo è  nato dall’attenzione ai livelli locali, alla raccolta differenziata; è nato dall’iniziativa di fare meglio ciò che noi  riusciamo già a fare. Siamo un Paese che non ha materie prime, un Paese che fa dell’ingegno la propria forza.  Ebbene il CONOU credo sia la dimostrazione di come si possa costruire un qualcosa di importante per il Paese,  che ci porta a primeggiare in ambito europeo.” ha commentato Gilberto Pichetto Fratin, Ministro  dell’Ambiente, in occasione dell’evento di presentazione.

Nel 2022 il CONOU ha raccolto 181 mila tonnellate di olio lubrificante usato: la totalità del raccoglibile.  Del raccolto, oltre il 98% è stato rigenerato, con la produzione di ben 118 mila tonnellate di nuove basi  lubrificanti e di oltre 38 mila tonnellate di bitumi e gasoli. L’attività ha avuto effetti positivi in termini  economici e sociali: un risparmio di circa 130 milioni di euro sulla bolletta petrolifera per importazioni  di greggio evitate, un impatto economico rilevante e lavoro per 1.216 persone tra occupazione diretta e  indotto.

Tutto ciò è frutto dell’impegno di una rete capillare di raccoglitori col marchio che ha ritirato l’olio da circa  103 mila siti tra officine e industrie, distribuiti su tutto il territorio nazionale, e delle due aziende di  rigenerazione che danno i loro contributo decisivo alla chiusura del cerchio. Il Rapporto di Sostenibilità  2022 conferma ancora una volta come la Filiera CONOU si posizioni quale eccellenza dell’Economia  Circolare non solo in Italia ma anche in Europa, dove mediamente si rigenera appena il 61% dell’olio usato  raccolto e una grande parte di esso viene bruciata.

In un’ottica di continuo perfezionamento delle modalità di rendicontazione, per l’elaborazione del  Rapporto 2022 – predisposta con il supporto di Deloitte Italia e la revisione di Ernst & Young – è stato  adottato per la prima volta l’approccio “in accordance”, secondo gli Standard internazionali della Global  Reporting Initiative (GRI Standards). Il Rapporto fa dunque del CONOU una “Casa di Vetro” e restituisce un  quadro trasparente ed esauriente, includendo tutti gli indicatori di sostenibilità ambientale, sociale,  economica: dal consumo di risorse alla salute e sicurezza, dalla governance alla parità di genere, dalla  coesione al coinvolgimento degli stakeholder.

Operante dal 1984, il CONOU è stato il primo ente italiano nazionale dedicato alla raccolta e al riciclo di un  rifiuto pericoloso, l’olio minerale usato – ovvero ciò che rimane alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti – che solo se raccolto e smaltito correttamente può trasformarsi in un’importante risorsa, con effetti positivi  sulla qualità dell’ecosistema e sulla salute dell’uomo. Nel 2022 grazie al Sistema CONOU è stata evitata  l’immissione in atmosfera di 64 mila tonnellate di COequivalente rispetto al modello alternativo (cioè  la estrazione e raffinazione di petrolio vergine come materia prima), sono stati ottenuti, sempre in rapporto

al modello alternativo, un minore sfruttamento del suolo del 77%, un minore impatto in termini di unità tossiche cancerogene dell’84% e un beneficio in termini di minore incidenza di malattie.

La Circular Economy degli oli usati 

Nel 2022 le Imprese del Sistema CONOU confermano un tasso di rigenerazione vicino al 100% sul totale  dell’olio raccolto. La leggera diminuzione della quantità di olio raccolto rispetto al 2021 è in linea con il  trend nazionale che ha visto una progressiva riduzione del consumo di oli lubrificanti (-41% dal 2000 al  2022), principalmente dovuta all’evoluzione tecnologica e, per il comparto industriale, anche al rallentamento della produzione industriale, alla crisi pandemica e al conflitto russo-ucraino.

Delle 181 mila tonnellate raccolte nel 2022, ben 86 mila (47% del totale) sono derivate dalla cosiddetta  micro-raccolta, ossia da quei prelievi di piccoli quantitativi di olio usato che, pur non sempre remunerativi,  vengono sempre recuperati (sempre a titolo gratuito) grazie ai sistemi contrattuali che legano i  Concessionari raccoglitori al CONOU. L’88% della richiesta di raccolta dell’olio usato è pervenuta,  appunto, dalle officine (prelievi molto più frammentati), mentre il 12% dall’industria. La media di olio  raccolto è pari a circa 3 Kg per abitante, giungendo a 3.9 Kg/ab. al Nord, 2.6 Kg/ab. al Centro e 2.1 Kg/ab. al Sud e isole:

Se la raccolta è importantissima nell’attività del Consorzio, fondamentale è anche la rigenerazione, perché grazie agli impianti tecnologicamente evoluti del Sistema si assicura una qualità dei lubrificanti  rigenerati pari a quelli prodotti in modo tradizionale dal petrolio.

 

Impatti positivi su ambiente e salute

Nel 2022, grazie al suo modello circolare, il Sistema CONOU, oltre ad aver evitato l’immissione in atmosfera di 64 mila tonnellate di COequivalente responsabile dell’effetto serra, ha permesso di  conseguire una serie significativa di benefici in termini di tutela ambientale e salute umana rispetto  al sistema alternativo che parte dall’estrazione e raffinazione del petrolio per produrre basi lubricanti:

• 86% di combustibili fossili risparmiati

• 29%di acqua risparmiata

• riduzione del 77% di sfruttamento del suolo

• 84% di unità tossiche con effetti cancerogeni evitate

• Abbattimento del 91% dell’incidenza di malattie dovuta all’emissione di particolato

84% in meno di emissioni di anidride solforosa (responsabile delle “piogge acide”)

• 90% in meno di emissioni di clorofluorocarburo11 (gas responsabile dei danni allo strato di ozono)