Padova, Piacenza e Bolzano: le città più bike friendly d’Italia
La mobilità sostenibile sta vivendo una crescente attenzione in Italia, un fenomeno che, seppur con alti e bassi, ha portato numerose città a riflettere sulle proprie infrastrutture ciclabili e sulla cultura della mobilità attiva.
Recentemente, Legambiente ha pubblicato i risultati della XIV edizione del Giretto d’Italia, che ha offerto uno spunto utile per comprendere dove la cultura della bicicletta e della micromobilità stia prendendo piede in modo significativo. Questo campionato urbano di mobilità sostenibile ha coinvolto 22 comuni e 17 aziende, registrando oltre 39.000 spostamenti sostenibili durante la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile.
Giretto d’Italia: un’istantanea della mobilità attiva in Italia
Ogni anno, il Giretto d’Italia raccoglie dati sulla mobilità attiva dei cittadini italiani, concentrandosi sui tragitti casa-lavoro e casa-scuola. Quest’anno, le performance delle città italiane hanno evidenziato che la crescita della mobilità sostenibile è strettamente legata a politiche locali efficaci, che combinano sicurezza stradale, infrastrutture adeguate, e una forte spinta verso l’integrazione di servizi di sharing mobility.
Ma vediamo nel dettaglio quali sono le città italiane che stanno facendo davvero la differenza in tema di mobilità ciclistica e attiva.
Le altre città bike-friendly in Italia: analisi dei dati
Secondo il Giretto d’Italia 2024, Padova si è distinta con il maggior numero di passaggi in bicicletta, registrando ben 6.787 spostamenti, seguita da Piacenza e Bolzano. Quest’ultima si è anche fatta notare per l’alto uso di micromobilità elettrica, con 1.022 passaggi. Ma non solo: Faenza (RA) ha raggiunto il primo posto per il numero di spostamenti sostenibili in relazione alla popolazione residente (4,01% dekka popolazione) un dato particolarmente significativo che dimostra l’efficacia di politiche di mobilità anche nelle città più piccole.
Questo risultato è il frutto di anni di investimenti in infrastrutture ciclabili e politiche locali favorevoli alla mobilità attiva.
In generale, le città di medie dimensioni, spesso al di fuori delle metropoli più trafficate, si rivelano più adatte a promuovere una mobilità più verde e sicura. Tra le altre città che si sono distinte per performance elevate figurano Bolzano, Ravenna, Monza e Torino.
Le infrastrutture sono la chiave
Legambiente sottolinea che per promuovere un reale cambiamento nella mobilità urbana, le città devono puntare su infrastrutture sicure e accessibili. Corsie ciclopedonali ben progettate, il potenziamento del trasporto pubblico e i servizi di sharing mobility sono gli strumenti chiave che permettono ai cittadini di scegliere alternative all’automobile. Questi interventi non solo riducono il traffico e l’inquinamento, ma migliorano anche la qualità della vita urbana.
Tuttavia, nonostante i progressi, c’è ancora molto da fare. Come evidenziato da Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, “lo sviluppo della mobilità sostenibile in Italia è rallentato dallo squilibrio tra gli obiettivi ambientali e sociali.” Le politiche nazionali e locali, infatti, non sono sempre sufficientemente efficaci nel garantire la sicurezza delle strade e nel sostenere un cambio di paradigma culturale che porti a un maggiore utilizzo di mezzi a zero emissioni.
Cosa manca per un vero cambiamento?
Anche con le buone performance di alcune città, l’adozione della mobilità sostenibile in Italia non è ancora alla pari con quella di altre nazioni europee. Le politiche nazionali, nonostante alcune iniziative locali, risultano spesso insufficienti, e l’attesa per una riforma del Codice della Strada che includa misure più incisive sulla sicurezza per gli utenti vulnerabili è ancora lunga. Inoltre, i rischi di centralizzazione delle decisioni potrebbero limitare l’autonomia dei comuni nell’attuare politiche di mobilità attiva.
Sebbene il miglioramento delle infrastrutture ciclabili sia un passo fondamentale, Legambiente sottolinea che non basta costruire piste ciclabili per incentivare la mobilità sostenibile. È necessario anche un cambiamento culturale nei confronti degli spostamenti urbani, che veda la bicicletta, i monopattini e il trasporto pubblico come alternative reali e sicure all’uso dell’auto. Federico Parolotto, esperto di mobilità sostenibile, afferma che è fondamentale ridurre la dipendenza dall’automobile privata, favorendo politiche che incoraggiano l’uso di mezzi pubblici e la micro-mobilità.
Inoltre, il lavoro da remoto, che ha visto una crescita esponenziale negli ultimi anni, può svolgere un ruolo importante nella decongestione del traffico urbano, riducendo la necessità di spostamenti quotidiani.
Conclusioni
La sharing mobility rappresenta un’altra opportunità per migliorare la mobilità urbana. Il bike sharing sta evolvendo rapidamente, con un aumento del free floating rispetto al bike sharing tradizionale. Sebbene il servizio pubblico stia perdendo terreno, l’uso di biciclette private e monopattini condivisi sta crescendo, soprattutto nelle grandi città.
Infine, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) destina 600 milioni di euro al rafforzamento delle infrastrutture ciclistiche in Italia, ma molti esperti ritengono che queste risorse siano insufficienti rispetto alla portata del cambiamento richiesto.
L’Italia sta facendo passi avanti nel creare città più bike-friendly, ma la strada è ancora lunga. Le ciclabili sono fondamentali, ma è altrettanto cruciale incentivare un cambiamento culturale che permetta una convivenza armoniosa tra biciclette, monopattini, pedoni e automobilisti. Solo così l’Italia potrà realmente diventare un esempio di mobilità sostenibile per il futuro.
utilizzando un mezzo a zero emissioni, passando in uno dei checkpoint previsti in tutte le città d’Italia che hanno aderito all’iniziativa, nella fascia oraria dedicata al monitoraggio (2 ore a scelta tra le 7.00 e le 10.00 del mattino). A vincere la sfida è la città o l’azienda che totalizza, nel periodo di monitoraggio, il maggior numero di spostamenti, e quindi di passaggi, effettuati con mezzi di mobilità sostenibile.