Un nuovo impianto energetico per Kme?
Produrre energia a costi ridotti, emissioni inferiori, solo per il fabbisogno aziendale, dando vita a un ciclo virtuoso di economia circolare che coinvolgerà le cartiere della Valle del Serchio. É l’obiettivo di KME, azienda nota in tutto il mondo per la lavorazione del rame e una delle principali fonti di occupazione della Provincia di Lucca.
Il settore della lavorazione del rame è molto esposto alla concorrenza internazionale, quindi, per competere, serve fornire prodotti eccellenti a costi concorrenziali. La lavorazione del rame ha bisogno di energia e come tutti sanno in Italia costa cara. A causa della crisi internazionale e degli alti costi dell’energia, la KME ha sofferto un calo della produzione rilevante. Al punto che l’azienda ha preso in considerazione l’ipotesi di fermare l’attività. Lo stabilimento KME di Fornaci, infatti, rappresenta un’eccellenza italiana che l’azienda vuole difendere, senza trasferire la produzione altrove.
Ma quando si parla di eccellenza, oggi, non ci si può più limitare ai fattori tradizionali del ciclo produttivo. Altrettanto importanti sono il rispetto dell’ambiente, la salute delle persone, la sostenibilità, gli equilibri del territorio.
Ed è qui che entra in gioco la soluzione individuata da KME: un nuovo impianto per la produzione di energia che permetta di abbattere i costi, di ridurre le emissioni rispetto a quelle degli impianti attuali e di creare valore anche per altri protagonisti dell’economia della Valle. Il tutto privilegiando materiale del territorio. L’impianto, infatti, si alimenterà con il pulper e altri scarti di lavorazione della produzione della carta del distretto di Lucca, dotati di un buon potenziale energetico. Le cartiere della provincia ne producono circa 200.000 tonnellate e per lo smaltimento sostengono costi importanti, anche da un punto di vista ambientale.
Il progetto rappresenta un classico esempio di economia circolare: le imprese ridurranno i costi di smaltimento e KME quelli di approvvigionamento energetico. Anche l’ambiente ne trarrà beneficio: la tecnologia del nuovo impianto è infatti in grado di garantire emissioni inferiori a quelle degli attuali forni.