Rapporto Pefc: crescono le foreste sostenibili in Italia
Quest’anno, in occasione della Giornata Internazionale delle Foreste che si celebra il 21 marzo, l’Italia potrà vantare quasi 900.000 ettari di boschi e foreste gestiti in maniera sostenibile, con un incremento di circa 8.000 ettari rispetto al 2019.
Ad affermarlo sono i dati dell’ultimo rapporto Pefc Italia (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes), ente internazionale che si occupa di promuovere e certificare la buona gestione del patrimonio boschivo. In Italia l’area forestale certificata più estesa si trova in Trentino-Alto Adige con 555.997 ettari, segue il Friuli-Venezia Giulia, con 92.016 ettari, e il Veneto, con 74.360 ettari.
Anche le aziende possono ottenere la certificazione Pefc, garantendo che gli articoli commercializzati vengano prodotti a partire da materiali derivanti da foreste sostenibili. Questa modalità è utile per salvaguardare la sostenibilità della catena di custodia, assicurando inoltre la rintracciabilità del prodotto sul mercato.
Complessivamente in Italia le aziende certificate per la trasformazione di legno e carta nel 2020 sono 1.179, 142 in più rispetto al 2019, con un incremento del 7,7%. La maggior parte di queste aziende sono localizzate al nord (970), con il Veneto in testa. Al centro le aziende sono 161, concentrate soprattutto in Toscana e Lazio, mentre 48 sono collocate al sud, di cui ben 33 in Campania.
“Nel 2020 – spiega Francesco Dellagiacoma, presidente Pefc Italia – la crisi sanitaria e i lockdown hanno messo a dura prova la filiera del legno che tuttavia non si è mai fermata. A dimostrarlo sono proprio i dati in aumento di superfici e aziende certificate, che raccontano un’economia positiva che lavora in sinergia con il territorio. Come Pefc abbiamo lavorato senza sosta per affermare il principio che nella crisi il tema ambientale fosse riconosciuto come centrale per una scelta decisa a favore del clima e della sostenibilità proteggendo e valorizzando il nostro patrimonio forestale a vantaggio anche dell’economia e della salute di tutti”.
Gino Piacentini