“Africa Blues”: quando le immagini del disastro ambientale valgono più delle parole

Marzo 20, 2023 By

Informare i cittadini sulle conseguenze del climate change, diffondere consapevolezza su un tema da tempo al centro dei dibattiti ma che spesso non è davvero conosciuto come dovrebbe essere. “Africa Blues. Mozambico nel 2100: proiezioni della crisi climatica sui volti di chi la vive ogni giorno” ha esattamente questo scopo: raccontare, facendo vedere. Si tratta infatti di un progetto fotografico, che intende mostrare le persone che subiscono ogni giorno gli effetti dei cambiamenti climatici, i loro volti, i loro occhi, le loro espressioni.

L’iniziativa è stata concepita da WeWorld, che da cinquant’anni si occupa della difesa dei diritti di donne e bambini in 27 stati. Le fotografie sono state realizzate da Giulia Piermartiti e da Edoardo Delille. La mostra potrà essere visitata fino al 2 aprile, nella serra espositiva dell’Orto Botanico, spazio dell’Università la Sapienza di Roma.

L’iniziativa, che fa parte del progetto #ClimateOfChange, ha anche lo scopo di evidenziare le connessioni fra la questione climatica e il fenomeno migratorio. Il caso del Mozambico è purtroppo esemplificativo, perché si tratta di uno dei paesi africani più colpiti da calamità naturali. Margherita Romanelli, Coordinatrice Policy & Advocacy Internazionale di WeWorld, ha spiegato: “Solo con una reale transizione ecologica e un drastico abbassamento delle emissioni nel nord del mondo possiamo davvero migliorare la nostra vita e di chi contribuisce meno al riscaldamento globale, ma ne subisce quotidianamente le conseguenze. Un processo che deve necessariamente passare da scelte politiche coraggiose e non più rimandabili”. La mostra serve proprio a dare un’immagine concreta delle conseguenze di questi fenomeni, per sensibilizzare i cittadini su quello che ciascuno può fare nel concreto. È fondamentale infatti partire da piccole modifiche del proprio stile di vita e di consumo per poi creare le condizioni affinché possa realizzarsi una compita giustizia climatica globale. “Sappiamo che non è un percorso facile, proprio per questo abbiamo voluto fortemente al nostro fianco Giulia Piermartiri ed Edoardo Delille che grazie ai loro scatti sapranno coinvolgere i visitatori in una mostra immersiva che non potrà lasciare indifferenti”.

Sono dichiarazioni importanti, che illustrano in modo straordinariamente efficace il rapporto tra le nostre azioni quotidiane e ciò che accade nel mondo. E che allo stesso tempo fanno capire come i grandi problemi del pianeta hanno conseguenze pratiche dolorosamente concrete per molte persone che non vediamo. A questo è dedicata la mostra. Perché un’immagine – soprattutto quando ti sbatte una realtà che non sei in grado di immaginare, e che in alcuni casi non vuoi vedere – è più forte di mille parole.