 
	Cos’è l’agrivoltaico, la nuova risorsa per agricoltura e fotovoltaico
Il fotovoltaico è spesso criticato per il consumo di suolo, che rischia di togliere terreno all’agricoltura. Da qui nasce l’agrivoltaico: una soluzione che permette di far convivere la produzione di energia e quella alimentare, trasformando un potenziale conflitto in un’opportunità di sostenibilità.
Come funziona l’agrivoltaico
Questa tecnologia prevede l’installazione di pannelli solari più alti rispetto ai sistemi tradizionali, lasciando spazio a macchinari e colture sottostanti. In questo modo, il terreno rimane agricolo e al tempo stesso genera energia. Alcune colture – come patate, lattuga, carote o cetrioli – traggono persino vantaggio dall’ombra parziale, mentre cereali come grano e mais risultano meno adatti.
Pannelli semi-trasparenti
Un’evoluzione interessante è rappresentata dai pannelli che assorbono solo parte della luce solare, lasciando passare lo spettro utile alle piante. Studi recenti hanno dimostrato che questo tipo di tecnologia può consentire una crescita equilibrata di specie come pomodori, basilico e petunie, senza compromettere la resa agricola.
Fotovoltaico galleggiante
Un’altra applicazione consiste nel coprire canali e specchi d’acqua con pannelli solari, riducendo l’evaporazione e mantenendo più fresca la superficie dei moduli. Questo approccio contribuisce al risparmio idrico e migliora l’efficienza energetica, rendendolo particolarmente utile in aree soggette a scarsità di acqua.
Opportunità economiche e incentivi
L’agrivoltaico non è solo una scelta ecologica, ma anche economica: permette agli agricoltori di diversificare il reddito e di ridurre i costi energetici. Dal 1° aprile 2025, con il nuovo Bando Agrivoltaico previsto dal PNRR, sono disponibili incentivi per progetti innovativi, offrendo alle aziende agricole la possibilità di sperimentare e crescere in chiave sostenibile.
