COREPLA, un modello circolare che compie 25anni
La percezione dell’emergenza climatica da parte dei cittadini italiani è cresciuta di anno in anno, così come la consapevolezza e la necessità di dover adottare comportamenti sempre più sostenibili. È quanto emerge dai risultati della ricerca Corepla, condotta da Ipsos e presentata questa mattina a Roma al convegno “L’evoluzione del Consorzio tra sfide e innovazione”, realizzato per celebrare i 25 anni di attività del Consorzio.
Nell’incontro, avvenuto alla presenza delle istituzioni e esponenti del mondo accademico, economico e scientifico, Corepla ha tracciato un primo bilancio delle d’attività di questi 25 anni. Un bilancio positivo, dal quale emerge che l’Italia vanta un sistema d’eccellenza, a livello europeo, per raccolta differenziata e riciclo degli imballaggi, e una filiera industriale complessa che produce risultati straordinari.
“Questo anniversario segna il passaggio alla piena maturità di Corepla che, consapevole della propria forza e della propria unicità, può guardare al futuro, alle nuove sfide, scoprendo di non essere più semplicemente un attore dell’economia circolare ma anche un motivatore del cambiamento – ha dichiarato il presidente di Corepla Giorgio Quagliuolo -. Oggi, infatti, Corepla gioca un ruolo decisivo nel percorso di transizione ecologica che il Paese sta perseguendo con obiettivi precisi e sfidanti per far fronte alle richieste dell’Europa. Il nostro impegno è costante, come dimostra il quotidiano dialogo con tutti gli stakeholder e l’attività di informazione e sensibilizzazione sui temi della raccolta e del riciclo degli imballaggi in plastica, e il nostro contributo sempre più innovativo”
La ricerca con Ipsos: ma quanto ne sanno gli italiani di economica circolare e riciclo della plastica?
Come rivela l’indagine IPSOS, negli anni, la sensibilità e l’attenzione dei cittadini verso la raccolta differenziata è cresciuta in maniera significativa, per il 22% dei cittadini italiani fare correttamente la raccolta differenziata dei rifiuti è il comportamento più importante da mettere in pratica per rispettare l’ambiente, per il 15% è fondamentale iniziare a ridurre gli sprechi riutilizzando gli oggetti anziché disfarsene. Il 66% ha presente il significato del concetto di economia circolare e l’88% ha chiaro che contribuisce ad apportare vantaggi all’ambiente, tuttavia solo il 38% è consapevole che può essere una leva di crescita economica. A fronte dei primati conseguiti dal nostro Paese, la percezione degli stessi non supera però la metà della classifica.
Rispetto agli ultimi decenni, fare la raccolta differenziata della plastica è diventato più facile per i cittadini, che chiedono ai Comuni e in generale alle Istituzioni, maggiori informazioni di dettaglio sugli imballaggi e il 91% ritiene che Governo e Istituzioni dovrebbero fare di più per sensibilizzare i cittadini sul tema plastica e il suo riciclo, investendo risorse per rendere tutti i tipi di plastica riciclabili al 100% e per potenziare le infrastrutture dedicate alla gestione dei rifiuti. Sempre dalla ricerca, emerge che gli italiani sanno perfettamente che bottiglie, flaconi e vasetti vanno nella raccolta differenziata ma hanno molti dubbi sui tubetti e sugli imballaggi in polistirolo.
Prende così corpo la richiesta di un sistema di comunicazione costante e sempre più unificato sui metodi e le logiche di differenziazione dei materiali riciclabili.
I NUMERI DI COREPLA
Il Consorzio è stato uno degli attori che, dal 1997 ad oggi, ha contribuito maggiormente e concretamente a sensibilizzare i cittadini verso la cultura circolare, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica. Oggi, Corepla è all’apice di una grande filiera di imprese consorziate e di un sistema che svolge un ruolo economico e sociale prezioso per il nostro Paese e che non a caso ha reso l’Italia un’eccellenza europea nel campo della gestione sostenibile degli imballaggi in plastica.
“Corepla si impegna a garantire che gli imballaggi raccolti in modo differenziato siano avviati a riciclo e recupero con efficienza, efficacia ed economicità – ha specificato il presidente Quagliuolo -. In questi 25 anni, infatti, la raccolta degli imballaggi in plastica è passata da 114.000 tonnellate a 1.500.000 tonnellate (+1.216%), ovvero da 1,9 kg a 25 kg pro capite. Per quanto riguarda il materiale avviato al riciclo, l’Italia è passata da 228.000 tonnellate a oltre 1.050.000 tonnellate: un risultato brillante frutto di una rete capillare che vanta attualmente 31 impianti di selezione e 92 impianti di riciclo sul territorio nazionale”.
Anche la copertura dei Comuni è aumentata esponenzialmente dal 77% del 2002 al 99% di oggi. Parallelamente, è raddoppiato il numero di imprese consorziate della filiera del packaging in plastica – produttori di materia prima, produttori di imballaggi, utilizzatori che autoproducono i propri imballaggi e riciclatori –, passato da 1.216 a 2.480.
La sfida del Consorzio e di tutto il settore dell’economia circolare sarà, ora, riuscire ad aumentare la consapevolezza dei primati del sistema italiano fra gli stessi cittadini e lavorare sulla pratica quotidiana del riciclo, fornendo informazioni puntuali a sostegno della sua correttezza.