Cos’è l’Eco-ansia, la nuova patologia che colpisce molti giovani
Tra le nuove generazioni, si sta diffondendo una nuova patologia. Di cosa si tratta e cinque consigli per combatterla…
Mutamenti climatici, inquinamento marino, perdita delle biodiversità, risorse in esaurimento, ritorno al nucleare, non c’è pace per gli ambientalisti e le nuove generazioni, che ora sperimentano una nuova sindrome: l’eco-ansia.
Interessante, ma cos’è l’eco ansia? La prima definizione è arrivata nel 2017 dall’American Psychological Association (APA) come “una paura cronica della rovina ambientale”. Secondo l’Università di Bath (Regno Unito) che ha condotto il più grande studio sul tema:
- 4 giovani su 10 sono indecisi sull’avere figli a causa del mondo che erediteranno
- 5 giovani su 10 avvertono meno possibilità rispetto ai propri genitori a causa del climate change
- 58% degli intervistati ritiene di essere stato tradito dalle promesse ambientaliste del proprio governo
L’eco-ansia non è ancora considerata una patologia vera e propria, ma potrebbe diventarla se la tendenza ansiogena tra i giovani dovesse continuare la sua ascesa. A denunciarlo è Caroline Hickman, professoressa dell’Università di Bath e psicoterapeuta del Climate Psychology Alliance, organizzazione nata nel 2009 per studiare le ripercussioni sulla salute mentale dei cambiamenti climatici. La Hickman afferma senza mezzi termini: “Ho conosciuto adolescenti depressi che non vanno a scuola perché si chiedono quale utilità abbia data la minaccia climatica incombente, o mamme che vivono un perenne senso di colpa per aver lasciato ai loro figli un ambiente sempre meno sano e vivibile”.
A certificare la scalata della «patologia» tra i disturbi d’ansia più allarmanti del futuro prossimo, è proprio il ruolo della dott.ssa Hickman, non una semplice psicoterapeuta, ma una vera e propria terapista specializzata nei disturbi mentali dovuti ai cambiamenti climatici. Disturbi che includono: “…stati emotivi di rabbia, terrore, tristezza, senso di colpa e vergogna” aggiunge la Hickman.
Insomma, le preoccupazioni legate a lavoro, relazioni interpersonali e condizioni economiche, stanno facendo posto alle ansie da sconvolgimenti climatici, tanto che in Europa sono sempre più numerosi i gruppi di psicoterapia che si occupano di questa problematica e che sembrano chiedere una legittimazione scientifica anche sui manuali della disciplina.
Come dite? Ne soffrite già! Be’, per vostra fortuna è addirittura già pronto un vademecum per non farvi seppellire dall’angoscia:
1. Informatevi sulle notizie eco-positive (sono tante!) e non solo su quelle negative
2. Alleggerite il peso provando a fare la differenza nel vostro piccolo
3. Restate a contatto il più possibile con la natura per assecondare la vostra simbiosi con essa
4. Parlatene il più possibile condividendo le vostre preoccupazioni
5. Non colpevolizzatevi, perché le vostre scelte possono sicuramente fare la differenza, ma non per questo tutto il peso del mondo deve ricadere su di voi.
E se tutto questo non dovesse ancora bastarvi, consolatevi sapendo che per risorse ed iniziative in campo, mai come ora la lotta al cambiamento climatico è al centro dell’agenda politica ed economica globale.