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Cambiamenti climatici, la preoccupazione dei giovani

Maggio 11, 2021 By

Cresce la sensibilità delle fasce più “verdi” per il clima e le sue ripercussioni. Ecco cosa rivela una indagine per #ClimateOfChange…

Oltre il 70% dei giovani tra i 15 e i 35 anni di 23 Paesi europei ritiene che i governi che non agiscono contro l’inquinamento e cambiamento climatico arrechino un danno all’economia. Il dato emerge dall’indagine realizzata da Ipsos per #ClimateOfChange, la campagna di comunicazione europea guidata dall’organizzazione italiana indipendente WeWorld, che mira a coinvolgere i giovani per creare un movimento pronto non solo a cambiare il proprio stile di vita ma anche a sostenere la giustizia climatica globale. La campagna vede coinvolti 13 Paesi europei e 26 realtà, tra cui le italiane Università degli studi di Bologna e Comune di Bologna, e nei prossimi 2 anni metterà in campo tante iniziative tese a sviluppare la consapevolezza dei giovani cittadini dell’UE sull’impatto che ha il cambiamento climatico sulle migrazioni.

La campagna #ClimateOfChange

#ClimateOfChange non solo vuole coinvolgere i giovani in un processo di consapevolezza, ma mira a renderli protagonisti del cambiamento. “È per questo che la campagna prevede, tra le altre attività, anche la possibilità di firmare una petizione che verrà consegnata durante la Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite, la COP27, alla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, per richiedere interventi immediati nelle politiche globali”, sottolinea Natalia Lupi di WeWorld, responsabile del progetto. “Tra i 4 punti della petizione anche la richiesta di un coinvolgimento formale dei giovani nella politica: solo in questo modo potrà partire un vero e proprio clima di cambiamento”.

Migrazione, cambiamento climatico e modello economico

“Anche l’emergenza da Covid-19 in corso ci dimostra, ora più che mai, come la crisi ambientale e i fenomeni globali siano interconnessi: la relazione con i fenomeni migratori è complessa, ma è evidente come il cambiamento climatico aumenti le diseguaglianze e la fragilità delle persone più vulnerabili”, spiega Dina Taddia, consigliera delegata di WeWorld.

Le risposte dei giovani europei

I giovani europei considerano il cambiamento climatico e il degrado ambientale come priorità assolute. La grande maggioranza dei giovani europei pensa che se i governi non fronteggiano l’inquinamento e il cambiamento climatico, questo sia “un male per l’economia” (per il 70%), “un segno che il governo ha le priorità sbagliate” (75%), “la prova che il governo non ascolta la gente comune” (74%), e “pericoloso e irresponsabile” (72%).

Ad esprimere maggiore preoccupazione per il cambiamento climatico sono le donne, under 24, studentesse, altamente istruite e in zone urbane soprattutto dell’Europa meridionale. In generale però, è il 46% dei ragazzi a considerare il cambiamento climatico come uno dei problemi più gravi del mondo. “È necessario agire con urgenza per affrontare le questioni strutturali con un approccio basato sul rispetto dei diritti umani e garantire la partecipazione ai processi decisionali delle donne, spesso le più colpite dalle crisi ma allo stesso tempo capaci di diventare protagoniste del cambiamento nelle proprie comunità”, conclude Dina Taddia.

Sempre la maggior parte dei giovani, il 43%, crede che i Paesi economicamente avanzati dovrebbero fare la maggior parte degli sforzi economici e politici per ridurre gli effetti del cambiamento climatico: è degno di nota che in Europa occidentale, rispetto ad altre regioni, i giovani sono meno propensi a dire che i paesi economicamente avanzati dovrebbero fare più sforzi per affrontare gli effetti del cambiamento climatico, ma affermano che tutti i governi debbano sostenere queste responsabilità.

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Le risposte dei giovani italiani

Preoccupazione e azioni concrete sono le linee guida riscontrate nelle risposte dei giovani italiani: più della metà dei giovani intervistati nel nostro Paese (il 54%), è molto o estremamente preoccupato per il cambiamento climatico. Un dato che è superiore alla media europea (46%).

I giovani italiani considerano il “degrado ambientale” e il “cambiamento climatico” come il secondo e il terzo problema più grave del mondo, dopo le malattie infettive.

Più dell’80% dei giovani italiani pensa che il modello economico favorisca coloro che sono in una posizione di vantaggio e pensa che la ripresa economica dovrebbe affrontare l’inquinamento e il cambiamento climatico.

Il coinvolgimento dei giovani italiani però non si ferma alla sola preoccupazione, ma esprimono la volontà di impegnarsi: infatti, 8 ragazzi su 10 potrebbero votare o hanno votato per i politici che danno la priorità alla lotta al cambiamento climatico e alla migrazione climatica.