Infinitum, il sistema norvegese ideale per riciclare plastica
Il sistema si chiama Infinitum, come l’azienda che lo gestisce, ed è semplice: se acquisti una bevanda in bottiglia di plastica, hai un supplemento tra i 12 e i 27 centesimi. Ma se la restituisci nel punto vendita o al distributore, questo ti viene restituito. Ad averlo adottato è la Norvegia ed evidentemente funziona: 97% di bottiglie di plastica riciclate e primato mondiale. Una percentuale che acquisisce ancore più rilevanza se si considera che nel resto del mondo, in media, il 91% della plastica prodotta non viene riciclata e che 8 milioni di tonnellate finiscono ogni anno nell’oceano. Ma dietro le proporzioni del successo c’è il coinvolgimento anche dei produttori: il Paese scandinavo ha previsto una tassa ambientale che premia i comportamenti virtuosi, Se i produttori riciclano il 95% delle bottiglie di plastica, l’imposta non viene pagata.
Infinitum ha stimato che nel 2018 non sono state restituite 150.000 bottiglie, che tradotto ha significato il mancato soddisfacimento di circa 5.600 famiglie (nei casi più efficienti, lo stesso materiale è stato riutilizzato più di 50 volte). Quello adottato a Oslo e dintorni, tuttavia, rimane un sistema estremamente virtuoso e studiato da diversi Paesi. Ad oggi solo Germania e Lituania riescono a raggiungere risultati simili.
Per l’Italia il sistema Infinutum, invece, suona un po’ come una beffa. Sì, perché negli anni Ottanta era stata proprio l’Italia a dar vita al meccanismo del “vuoto a rendere” per le bottiglie di vetro. Un’esperienza che evidentemente ha fatto scuola, ma che, purtroppo, nel Bel Paese è durata troppo poco. Un decreto del 2017 aveva rilanciato l’idea di restituire qualche centesimo di euro (da 5 a 30 cent) a chi riportava i contenitori di vetro e plastica usati. Un’idea certamente buona che però non ha avuto promozione adeguata e seguito tra difficoltà pratiche (per bar o ristoranti voleva dire attrezzarsi con depositi e magazzini) e forse qualche interesse di parte.