Le 3 cause dell’emergenza rifiuti a Roma
La Capitale è alle prese da anni con il problema dello smaltimento dell’immondizia. Francesco Ferrante passa in rassegna i tre motivi principali.
Perché una città come Roma, capitale europea, versa in condizioni drammatiche per i rifiuti? Per chi ci vive (ma non solo) è ormai abitudine vedere le strade sporche, con i danni che tutto ciò comporta per il decoro urbano della città e, soprattutto, per la salute dei cittadini.
Le cause di questa situazione si possono riassumere in tre punti.
1. Innanzitutto, la raccolta differenziata non è sufficiente: ferma a circa il 40 per cento, non va avanti ed è di pessima qualità. Inoltre, non viene fatto il porta a porta come dovrebbe essere fatto. Qualcuno potrebbe eccepire che in una grande città è difficile, ma non è vero: Milano è la città europea con la migliore raccolta differenziata. Basterebbe copiare, naturalmente tenendo in considerazione le differenze urbanistiche che ci sono.
2. Mancano gli impianti necessari per chiudere il cerchio dell’economia circolare. Basti pensare all’organico: se fai la raccolta differenziata, gran parte di quanto raccolto è rifiuto organico umido, destinato a biodigestori che lo trasformano in biometano. Questi impianti a Roma non ci sono, non vengono realizzati e tantomeno s’intravedono progetti concreti in campo.
3. Responsabilità amministrative. La politica, da sempre, ha sempre stretto accordi scellerati con l’Ama – l’azienda che gestisce i rifiuti – per motivi di opportunità, di “conservazione”.
Risolvere questi tre di problemi migliorerebbe la situazione della città. Speriamo almeno siano oggetto di dibattito e di proposte concrete durante la campagna elettorale.