Milano dice addio al fumo all’aperto: la nuova normativa del 2025
A partire dal 1° gennaio 2025, a Milano è entrato in vigore un importante provvedimento che vieta il fumo in tutti i luoghi pubblici all’aperto. Questa nuova normativa, parte del Regolamento per la Qualità dell’Aria approvato nel 2020, ha suscitato un ampio dibattito, non solo in Italia ma anche all’estero, attirando l’attenzione di esperti e cittadini interessati alle politiche di salute pubblica.
Il “modello Milano” si propone di ridurre l’inquinamento, tutelare la salute dei cittadini e sensibilizzare verso stili di vita più sani.
Ma quali sono le regole introdotte e che impatto avranno? Scopriamo i dettagli di questa decisione rivoluzionaria.
Cosa prevede il divieto di fumo a Milano
Con l’inizio del 2025, il divieto di fumo è stato esteso a tutte le aree pubbliche o di uso pubblico all’aperto, incluse vie e strade. È consentito fumare solo in aree isolate dove è possibile mantenere una distanza minima di 10 metri da altre persone. Il provvedimento riguarda esclusivamente i prodotti a combustione di tabacco, mentre l’uso di sigarette elettroniche (e-cig) rimane consentito.
Questa misura segue una serie di limitazioni già introdotte nel 2021, quando il fumo era stato vietato in luoghi come fermate dei mezzi pubblici, parchi, aree giochi, cimiteri e strutture sportive. Ora, il divieto è stato ampliato a quasi tutti gli spazi esterni, segnando un passo deciso verso una città più salubre e sostenibile.
Perché è stato introdotto il divieto?
Il Comune di Milano ha motivato la scelta con obiettivi ben definiti:
- Riduzione dell’inquinamento atmosferico: Il fumo di sigaretta è responsabile del 7% delle emissioni di particolato fine (PM10) in città, una delle principali cause di problemi respiratori e cardiovascolari.
- Protezione dal fumo passivo: Anche all’aperto, il fumo passivo può rappresentare un rischio per la salute, specialmente per bambini, anziani e persone con patologie pregresse.
- Promozione di stili di vita più sani: Vietare il fumo in spazi pubblici contribuisce a sensibilizzare i cittadini sui danni causati dal tabacco e a scoraggiarne il consumo.
Secondo Roberto Boffi, responsabile della Pneumologia dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, i dati dimostrano che il fumo passivo è dannoso anche a meno di 10 metri di distanza, soprattutto in ambienti urbani dove le particelle inquinanti si accumulano più facilmente.
Milano rispetto al resto d’Italia
A livello nazionale, le normative sul fumo sono regolate principalmente dalla legge Sirchia (2003), che vieta il fumo nei luoghi pubblici al chiuso, con eccezioni per aree dedicate ai fumatori. Dal 2016, il divieto è stato esteso anche alle pertinenze esterne degli ospedali pediatrici e dei reparti di ginecologia e neonatologia, oltre che agli autoveicoli in presenza di minori o donne in gravidanza.
Milano si distingue per aver introdotto una normativa più restrittiva, che si spinge oltre gli obblighi nazionali, facendo da apripista in Italia per una regolamentazione più severa del fumo all’aperto.
Le esperienze internazionali
Milano non è la prima città al mondo a introdurre divieti così rigorosi. In molti Paesi, le politiche antifumo all’aperto sono già una realtà consolidata:
- Svezia: Vietato fumare vicino agli edifici pubblici, nelle aree di attesa dei trasporti, nei parchi giochi e nei dehors di bar e ristoranti.
- Parigi: Oltre 70 parchi e giardini sono smoke-free.
- New York: Divieto di fumo in parchi, spiagge, passerelle pedonali e aree ricreative dal 2003.
- Australia: Alcuni stati hanno esteso i divieti a campeggi, piscine e parchi giochi.
- Giappone: In città come Tokyo, è vietato fumare per strada.
Queste misure non solo riducono l’inquinamento e proteggono la salute pubblica, ma contribuiscono anche a preservare l’ambiente naturale, limitando la dispersione di mozziconi e il rischio di incendi.
I benefici del divieto di fumo
- Migliore qualità dell’aria: La riduzione delle emissioni di PM10 aiuta a contrastare l’inquinamento urbano, migliorando la salute respiratoria di tutti i cittadini.
- Protezione degli spazi pubblici: Mozziconi e residui di sigaretta rappresentano una delle principali fonti di inquinamento nei parchi, nelle spiagge e nei marciapiedi.
- Sensibilizzazione sociale: Misure come queste creano consapevolezza sui danni del fumo, incoraggiando comportamenti più sani.
Milano come modello per il futuro
Il divieto di fumo all’aperto a Milano rappresenta un importante passo avanti nelle politiche di salute pubblica. Con questa misura, la città si allinea alle migliori pratiche internazionali, dimostrando che è possibile agire concretamente per migliorare la qualità della vita urbana.
Questa iniziativa è un esempio virtuoso che potrebbe ispirare altre città italiane e non solo. Come sottolineato dall’OMS, la riduzione del fumo è una delle strategie più efficaci per contrastare le malattie croniche e i tumori legati al tabacco.
Milano ha scelto di mettere la salute e l’ambiente al primo posto, con una normativa che punta a creare una città più vivibile e sostenibile. Questo cambiamento richiede l’impegno di tutti, ma rappresenta un passo decisivo verso un futuro più sano e consapevole.