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Mobilità sostenibile

Monopattini, pro e contro della nuova rivoluzione nella mobilità urbana

Gennaio 10, 2020 By

Con il monopattino elettrico siamo all’inizio di una rivoluzione nella mobilità urbana? E se sì, quali saranno i suoi effetti, positivi o negativi? Andiamo con ordine, partendo dall’aspetto normativo.

Cosa prevede la nuova legge

Dal 1° gennaio 2020, con la legge di Bilancio (160/2019), i monopattini elettrici sono stati equiparati ai velocipedi. Il che vuol dire che d’ora in poi i monopattini potranno viaggiare nelle stesse vie consentite alle bici (piste ciclabili e le zone 30), escluso le autostrade, le extraurbane principali e le aree pedonali.

Non solo. Di fatto, viene fatta chiarezza su una normativa che prima aveva creato non pochi problemi. Ecco i principali effetti: a) non serviranno patente, assicurazione e casco (a Brescia un cittadino si era visto confiscare il mezzo, con ammenda di 5.000 euro per “guida senza patente, mancanza di immatricolazione e assicurazione”); b) viene dato “semaforo verde” anche in Italia alla diffusione dei servizi di sharing, in precedenza avviati e in molti casi bloccati perché questi veicoli non erano di fatto contemplati dal Codice della Strada; c) i cittadini potranno utilizzare monopattini propri o a nolo senza la paura di sequestri o multe, fermo restando le limitazioni legate a potenza (non oltre 500w) e velocità(20 km/h).

I numeri

E torniamo al primo dei due interrogativi. La risposta non può che essere positiva. Siamo agli inizi di una rivoluzione nella mobilità urbana. Le principali aziende italiane leader del settore prevedono un’invasione di monopattini nelle principali città, Rome e Milano in testa. Certo, si tratta di previsioni di parte, ma che comunque tengono conto di un boom mondiale. Negli Stati Uniti, il 2018 ha registrato per la prima volta il sorpasso dei noleggi di monopattino su quelli delle bici. A Los Angeles ne circolano 36 mila! E il virus ha contagiato pure l’Europa. A Parigi ci sono 22 mila mezzi di 11 aziende differenti, mentre in Germania è difficile immaginare una città senza monopattini. Non a caso, tra le 12 città con maggior traffico di monopattini, due sono tedesche.

Sul secondo interrogativo, relativa all’impatto della prossima invasione, la risposta è più complessa. Vediamo, in breve, pro e contro.

Monopattini, perché sì

1. Come ricordato in un recente reportage sulla sharing mobility, la diffusione di mezzi di trasporto elettrici e in condivisione avrebbe un effetto positivo sull’impatto ambientale. Secondo una simulazione dell’Ocse a Lisbona, infatti, se il traffico motorizzato nella capitale lusitana venisse sostituito dalla mobilità condivisa, le emissioni di CO2 si ridurrebbero di un terzo.

2. I monopattini hanno effetti benefici anche sul traffico. A Parigi, per esempio, non solo i monopattini hanno ridotto i tempi medi del pendolarismo di dieci minuti, ma sono divenuti un’alternativa allo sciopero del trasporto pubblico francese di dicembre (in coincidenza del quale si è registrato un incremento del 530%)

3. Se è vero che alcune aziende del settore hanno registrato finora spese non indifferenti, è altrettanto vero che il valore mondiale di mercato stimato per il 2023 è di 5 miliardi, con una crescita del 21%. Tradotto: più monopattini, più (e nuovi) posti di lavori.

Monopattini, perché no

Le perplessità sulla diffusione dei monopattini sono riconducibili a una sola, ma piuttosto pesante: gli incidenti. Sempre per rimanere nella capitale francese, gli incidenti durante i giorni di sciopero del trasporto pubblico sono saliti da 36 a 60 al giorno, mentre ad Atlanta è stato di recente sospeso il noleggio notturno dopo quattro incidenti mortali in tre mesi.

Tornando alla realtà di casa nostra, poi, non mancano punti oscuri e contraddizioni nella nuova normativa. In un dossier, l’Asaps (Associazione sostenitori e amici della polizia stradale) sottolinea, ad esempio, come questa potrebbe riportare sui monopattini elettrici proprio lo spettro che si voleva allontanare: quello di equiparazione ai ciclomotori per gli esemplari che superino i limiti di velocità e potenza imposti dalle norme. Possibile, anche se in questo caso, parliamo di vulnus tutto sommato fisiologici quando si norma un nuovo fenomeno.

Di sicuro, invece, nei prossimi anni vedremo più monopattini nelle nosttre città. Il tempo dirà se il bilancio del loro impatto sarà stato positivo o meno. Intanto prepariamoci all’invasione…