L’economia circolare salverà il pianeta?
Agenda 2030, cos’è e perché è necessaria (Martina Saporiti, Venerdì di Repubblica 20 aprile 2018)
Per rigenerare in un anno quello che ci siamo mangiati nel 2017 servirebbero 1,7 Terre. Questo significa che, se non ripensiamo gli attuali modelli di sviluppo, rimarremo a secco. Nel 2015, i 193 Paesi delle Nazioni Unite hanno sottoscritto l’Agenda 2030 con cui si impegnavano a soddisfare entro questa data 17 obiettivi di sviluppo sostenibile. «L’Agenda è un piano strategico per riorientare la crescita industriale, economica e sociale» spiega Carlo Maria Medaglia, prorettore alla ricerca della Link Campus University e capo della segreteria tecnica del ministro dell’Ambiente. Medaglia sarà ospite del Villaggio per la Terra organizzato da Earth Day Italia e Movimento dei Focolari per celebrare la Giornata mondiale della Terra del 22 aprile. «Il tema dei temi dell’Agenda è l’economia circolare, un sistema produttivo che si rigenera da solo perché i “rifiuti” diventano risorse da riutilizzare».
Uno studio commissionato dalla Ellen McArthur Foundation stima che in Europa l’economia circolare farà crescere del 3 per cento la produttività delle materie prime, portando 1,8 miliardi di euro di benefici economici entro il 2030. Il concetto di circolarità funziona anche per l’energia. «Bisogna investire nelle rinnovabili, per esempio usando le acque reflue nell’idroelettrico o i rifiuti del ciclo produttivo come le biomasse» spiega ancora Medaglia.
In economia circolare l’Italia è il primo Paese europeo per materia riciclata e reimmessa nel sistema (18,5 per cento del totale) e la strategia energetica nazionale punta a coprire il 28 per cento dei consumi con rinnovabili entro il 2030. «Ci sono Paesi che investono sul fossile e Paesi come la Cina che acquistano miniere di litio per la mobilità elettrica. Chi ha ragione: chi cerca di fermare il fiume o chi lo vuole cavalcare?».