AIS annuncia la nascita di un “tavolo” con i principali attori della filiera
La sostenibilità delle infrastrutture italiane passa per la qualità dei monitoraggi ambientali. E’ quanto è emerso nel convegno promosso da AIS, l’Associazione italiana per la sostenibilità delle infrastrutture, tenutosi in chiusura dell’edizione 2024 di Ecomondo.
Si tratta di un’attività che assorbe una quota sempre maggiore di investimenti. L’Anas, che ha visto raddoppiare i contratti nell’ultimo biennio, stima in 80 milioni in dieci anni l’impegno finanziario. Ancora superiore quello relativo alle ferrovie, al centro del PNRR infrastrutture: 200 milioni.
“Non si può prescindere dalla misurabilità degli impatti che un’infrastruttura può avere su un territorio sia dal punto di vista ambientale che sociale.” Per il presidente dell’Associazione, Lorenzo Orsenigo “solo attraverso un’attività puntuale, seria, competente e rigorosa di monitoraggio si garantisce che quell’opera risponderà agli obiettivi di sostenibilità attesi. Per questo condividere tra tutti gli operatori metodologie, comportamenti, tecnologie e modelli gestionali diventa importante. Soprattutto in questa fase così delicata per quanto riguarda il PNRR in cui si sta passando dalla fase progettuale a quella della costruzione.”
All’evento hanno partecipato alcune delle principali stazioni appaltanti come Anas e Italferr del gruppo FS, Tecne del gruppo ASPI, SNAM e TELT, che sta realizzando la Torino – Lione, che si sono confrontate con società che realizzano gli studi ambientali e collaborano alla stesura del PMA e alla realizzazione dei monitoraggi. Nel corso dell’incontro sono intervenuti anche rappresentanti dell’ISPRA e dell’Arpa Lombardia che hanno sottolineato l’importanza di un dialogo e di una collaborazione fin dalla definizione dei Piani così da proseguire insieme lungo tutto il percorso che dalla pianificazione porta alla gestione dei laboratori e delle analisi fino alla verifica e alla validazione dei risultati.
La qualità dei monitoraggi costituisce un elemento rilevante rispetto all’attività di verifica della Commissione VIA del MASE in un momento in cui questa attività è esplosa in corrispondenza di una crescita esponenziale del numero dei cantieri infrastrutturali, che necessita di supporti tecnici come quello previsto e fornito dall’ISPRA, che sta riscontrando molte situazioni critiche tra le quali l’assenza di Piani, discrasie a livello di analisi e di risultati con carenze rilevanti nell’uso della strumentazione, talvolta non conformi alla regolamentazione.
Nel corso del convegno un aspetto interessante ha riguardato la grande varietà di modelli organizzativi e procedurali, così come nella gestione dei fornitori e nella strumentazione delle verifiche sulla qualità dei risultati. Molte le suggestioni relative a best practice in grado di far crescere l’efficienza e ridurre i tempi di lavoro e di verifica. Ma anche ad ampliare gli ambiti di monitoraggio, come ad esempio per quanto riguarda le biodiversità. Da più parti è stata sottolineata l’importanza di disporre di piattaforme digitali integrate, essenziali per una trasparenza informativa e un’accelerazione delle verifiche per eventuali anomalie così da intervenire tempestivamente. Condivise anche alcune criticità come le difficoltà a reperire la strumentazione tecnologica necessaria per le analisi, soprattutto relativamente alla misurazione della qualità dell’aria o degli impatti acustici. Egualmente continuano ad incidere negativamente i tempi troppo dilatati per quanto riguarda permessi e autorizzazioni.
Per la consigliera di AIS e coordinatrice del gruppo di lavoro sul “Cantiere sostenibile”, Patrizia Vianello “questa varietà di situazioni, di scelte e di modalità gestionali che riguardano anche l’importanza sempre maggiore delle innovazioni tecnologiche e digitali e una domanda non sempre soddisfatta di competenze comporta l’urgenza di condividere quanto si sta facendo, trovando soluzioni comuni e condivise in grado di migliorare la qualità e l’efficacia dei monitoraggi, ampliandone gli ambiti di applicazione soprattutto prestando crescente attenzione anche agli impatti di carattere sociale. Questa richiesta, emersa da molti degli interventi, viene fatta propria da AIS al fine di costituire un gruppo di lavoro su questo tema da collegare anche metodologicamente a quanto realizzato a proposito del cantiere sostenibile, il cui modello di rating si sta affermando sul mercato e che a breve diventerà una PdR UNI.”