Giornata Mondiale del Suolo: l’urgenza di una legge contro la cementificazione

Dicembre 5, 2024 By

Ogni anno, il 5 dicembre, si celebra la Giornata Mondiale del Suolo

Questa giornata, istituita dalla FAO nel 2014, ha come obiettivo sensibilizzare l’opinione pubblica sull’essenziale ruolo che il suolo riveste per la nostra vita quotidiana e per la sostenibilità del nostro Pianeta. Spesso trascurato, il suolo è una risorsa limitata e non rinnovabile che ci offre i nutrienti per il cibo, supporta l’ecosistema e contribuisce a mitigare il cambiamento climatico. 

Tuttavia, la sua crescente degradazione minaccia la nostra sicurezza alimentare, la biodiversità e la stabilità ambientale. In Italia, si stima che ogni secondo vengano consumati 2,4 m² di suolo a causa di nuove costruzioni, infrastrutture e urbanizzazione. Un dato allarmante che si traduce in perdita di habitat naturali, aumento del rischio idrogeologico e compromissione della qualità dei terreni agricoli. La cementificazione, infatti, rende il suolo impermeabile, aumentando il rischio di frane e alluvioni, fenomeni che, purtroppo, sono sempre più frequenti in un Paese fragile dal punto di vista idrogeologico.

La Giornata Mondiale del Suolo è quindi l’occasione per promuovere la sua conservazione e riscoprire l’importanza di un suolo sano.

 

L’importanza del suolo

Il suolo è molto più di un semplice strato di terra sotto i nostri piedi. È un ecosistema complesso che ospita miliardi di microrganismi, supporta la crescita delle piante e agisce come un serbatoio di carbonio fondamentale per combattere il cambiamento climatico. Senza di esso, non avremmo cibo né la capacità di purificare l’acqua o regolare il clima. È, quindi, fondamentale che impariamo a riconoscere il suo valore e a proteggerlo.

L’Italia è un Paese con una straordinaria diversità di suoli: sul nostro territorio possiamo trovare ben 25 diversi tipi di suolo, rispetto ai 30 riconosciuti a livello globale dalla FAO. Questa diversità si traduce in una biodiversità unica, che è fino a dieci volte maggiore rispetto agli altri Paesi europei. Tuttavia, questa ricchezza è sotto minaccia, e i cambiamenti che subisce il suolo possono avere effetti devastanti sulla nostra capacità di mantenere un ambiente sano e produttivo.

In Italia, ad esempio, il 25% del suolo è considerato degradato, con un impatto diretto sulla produzione agricola e sulla biodiversità. Inoltre, il paese sta affrontando una rapida urbanizzazione che minaccia di erodere ancora di più questa risorsa vitale. Il consumo di suolo è accelerato dalla costruzione di edifici, infrastrutture e centri commerciali che, oltre a distruggere terreni agricoli, aumentano il rischio di frane e inondazioni.

 

Casi di successo nella conservazione del suolo

Nonostante le sfide, ci sono esempi positivi di recupero e gestione sostenibile del suolo che dimostrano che è possibile invertire la tendenza. Ad esempio, il progetto Green Wall in Etiopia, lanciato nel 2005, ha ripristinato oltre 100.000 ettari di terreno degradato, piantando miliardi di alberi su una superficie che si estende su più di 8 milioni di ettari. Un altro progetto di successo è il Great Green Wall in Niger, che ha rigenerato oltre 4 milioni di ettari attraverso pratiche agricole sostenibili e riforestazione. Questi progetti dimostrano l’efficacia di un approccio integrato che include riforestazione, agricoltura di conservazione e gestione sostenibile delle risorse naturali.

 

Un po’ di dati 

Alcuni numeri ci danno la dimensione del problema:

  • Il suolo contiene tre volte più carbonio di quanto non ci sia nell’atmosfera, svolgendo un ruolo chiave nella lotta al cambiamento climatico.
  • Il 95% del nostro cibo proviene direttamente dal suolo, il che lo rende cruciale per la nostra sicurezza alimentare.
  • Il 33% del suolo globale è già degradato, con gravi conseguenze per la produttività agricola e la biodiversità.
  • Le attività umane, come l’agricoltura intensiva e l’urbanizzazione, sono responsabili di un quarto delle emissioni di gas serra.

Questi dati ci obbligano a intervenire con urgenza per preservare il suolo e il suo equilibrio ecologico.

 

L’Impatto economico della degradazione del suolo

Negli ultimi anni, frane e inondazioni hanno colpito in modo devastante diverse regioni italiane. Solo nell’ultimo anno, oltre 77 km² di suolo sono stati “persi” definitivamente a causa della cementificazione. Le aree urbane sono quelle più vulnerabili, poiché l’impermeabilizzazione del terreno riduce la capacità del suolo di assorbire l’acqua piovana. Questo ha gravi conseguenze, come l’aumento del rischio di disastri naturali che, negli ultimi 50 anni, hanno causato oltre 1.600 morti in Italia.

La degradazione del suolo ha un impatto diretto non solo sull’ambiente ma anche sull’economia. 

Terreni agricoli meno produttivi portano a raccolti ridotti, il che si traduce in perdite economiche per gli agricoltori e un aumento della dipendenza dalle importazioni di cibo. Secondo le stime di ISPRA, la perdita di servizi ecosistemici a causa della degradazione del suolo potrebbe causare danni economici nell’ordine di 9 miliardi di euro all’anno in Italia, un impatto che ricadrà inevitabilmente sulle future generazioni.

 

Come possiamo tutelare il suolo

La tutela del suolo richiede azioni concrete da parte di tutti, dai governi alle imprese e ai cittadini. Ecco alcune azioni chiave:

  • Promuovere pratiche agricole sostenibili, come l’agricoltura biologica e la rotazione delle colture, per ridurre l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici.
  • Investire nella riforestazione e nella gestione sostenibile delle foreste, essenziali per prevenire l’erosione e la desertificazione.
  • Ridurre il consumo di suolo attraverso politiche di rigenerazione urbana e pianificazione territoriale sostenibile che preservino le aree agricole.
  • Educare la popolazione sull’importanza del suolo, promuovendo pratiche quotidiane di conservazione, come il compostaggio, che arricchisce il suolo e migliora la sua biodiversità.

Inoltre, tecniche innovative come l’agricoltura rigenerativa, il biochar e l’uso di microrganismi utili stanno mostrando grande potenziale nel migliorare la qualità del suolo in modo naturale e sostenibile.

Nonostante l’emergenza, dopo 12 anni di dibattito in Italia continua a mancare una legge nazionale sul consumo di suolo, e la discussione politica sulla sua tutela è ancora in stallo. 

A livello europeo, la Commissione ha recentemente approvato la Strategia dell’UE per il Suolo per il 2030, con l’obiettivo di raggiungere zero consumo netto di suolo entro il 2050. Tuttavia, la proposta di Direttiva sulla monitorizzazione del suolo non è vincolante, e i progressi sono ancora insufficienti per fermare i processi di degrado.

 

La Situazione del suolo in Italia

L’Italia è uno dei paesi più vulnerabili alla perdita di suolo. Il consumo di suolo sta avanzando a un ritmo preoccupante, con circa 2,4 m² di suolo che spariscono ogni secondo. In particolare, l’urbanizzazione e l’espansione delle infrastrutture stanno trasformando vaste aree agricole in aree impermeabilizzate, con conseguenze devastanti per l’ambiente. Le aree urbane, infatti, sono le più vulnerabili agli eventi estremi come frane e alluvioni, sempre più frequenti a causa del cambiamento climatico. La gestione del suolo è quindi una priorità, ma l’Italia aspetta da 12 anni l’approvazione di una legge nazionale sul consumo del suolo, un ritardo che rende urgente l’intervento delle istituzioni.

 

Conclusioni

La Giornata Mondiale del Suolo ci offre l’opportunità di riflettere sulla fondamentale importanza del suolo per la nostra vita e per il nostro futuro. Ogni giorno, attraverso le nostre scelte individuali e collettive, possiamo fare la differenza. Adottando pratiche agricole sostenibili, riducendo l’impatto delle nostre attività quotidiane e sensibilizzando le future generazioni, possiamo proteggere questo tesoro vitale per l’ambiente, l’economia e la nostra sicurezza alimentare.

Uniamoci, come comunità globale, nella missione di tutelare il suolo, perché un suolo sano è la base di un futuro prospero e sostenibile per tutti.