La situazione degli edifici scolastici in Italia

Dicembre 24, 2024 By

In Italia, il sistema scolastico sta affrontando un’emergenza senza fine. La manutenzione urgente delle scuole è diventata una questione centrale, in particolare in un Paese che ha visto un significativo aumento degli investimenti per l’edilizia scolastica negli ultimi anni, ma che non ha ancora colmato le lacune infrastrutturali esistenti. 

Secondo il report Ecosistema Scuola 2024 di Legambiente, uno su tre degli edifici scolastici in Italia necessiterebbe di interventi urgenti, con il dato che sale al 50% nelle regioni del Sud e nelle Isole. Questo squilibrio tra le diverse aree del Paese è il risultato di decenni di sottoinvestimenti, ma anche di un sistema di gestione e programmazione che fatica a rispondere alle necessità di rinnovamento.

Se a questo si aggiungono i ritardi sul fronte della sostenibilità energetica e ambientale, le carenze nell’efficientamento energetico e il ritardo della transizione ecologica nelle scuole, diventa evidente che l’Italia è ben lontana dal garantire ai suoi studenti strutture moderne, sicure e in grado di affrontare le sfide future. Le fonti rinnovabili, ad esempio, sono utilizzate solo nel 20,9% degli edifici scolastici italiani, un dato che sottolinea la lentezza nell’adozione di soluzioni ecologiche e sostenibili per ridurre l’impatto ambientale delle strutture scolastiche. Ma oltre alla sostenibilità, c’è una questione ancora più urgente: la sicurezza. I dati di Legambiente rivelano che solo il 50% delle scuole italiane ha il certificato di agibilità e che nelle zone sismiche del Sud, come la Campania, la Sicilia e la Calabria, meno della 30% delle scuole ha eseguito il collaudo statico.

Nel 2023, il Governo ha aumentato gli stanziamenti per la manutenzione straordinaria degli edifici scolastici, portando la media per singolo edificio a circa 42.000 euro. Tuttavia, nonostante questi fondi, l’effettiva spesa è stata ben al di sotto, con circa 23.800 euro effettivamente utilizzati per ogni scuola, segno di un gap tra le risorse messe a disposizione e la capacità di spesa delle amministrazioni locali. Questi dati confermano che l’Italia è in ritardo rispetto agli altri Paesi europei per quanto riguarda l’efficienza delle sue scuole, ma anche rispetto alla qualità e alla sostenibilità degli edifici.

Mentre il dibattito sull’autonomia differenziata rischia di accentuare ulteriormente le disuguaglianze tra regioni, il report di Legambiente offre anche un quadro delle buone pratiche che sono state adottate in alcune città e comuni. Questi esempi virtuosi dimostrano che è possibile invertire la rotta attraverso una gestione oculata e innovativa delle risorse, insieme a politiche di rigenerazione urbana che coinvolgano le comunità locali e le associazioni ambientaliste. Le scuole sostenibili sono un obiettivo raggiungibile, ma richiedono un impegno costante e coordinato a livello nazionale e locale.

 

Il dato preoccupante: il 50% delle scuole al Sud necessita di interventi urgenti

Secondo i dati forniti dal rapporto Ecosistema Scuola di Legambiente, nel 2024, una scuola su tre in Italia ha bisogno di interventi urgenti di manutenzione. Questo dato è ancora più drammatico quando si osserva la situazione nel Sud Italia e nelle Isole, dove una scuola su due presenta gravi problemi strutturali. In particolare, Sicilia, Calabria, Campania e Sardegna sono le regioni più colpite, con scuole che, spesso, presentano evidenti segni di degrado e necessitano di interventi per garantire la sicurezza degli studenti. Le infrastrutture scolastiche in queste aree non solo risultano obsolete, ma sono spesso anche incapaci di rispondere alle esigenze moderne, come l’innovazione tecnologica e l’efficienza energetica.

Inoltre, uno degli aspetti che Legambiente denuncia è il ritardo nella digitalizzazione delle scuole italiane. Secondo il rapporto, meno della metà delle scuole italiane ha reti cablate o Wi-Fi sufficientemente performanti per garantire una didattica moderna e inclusiva. Il dato nazionale si attesta al 53%, ma in molte regioni del Sud, come la Campania, la Sicilia e la Puglia, le connessioni digitali sono ancora un lusso per pochi, creando una disparità che penalizza le scuole periferiche e le aree rurali.

 

I Fondi Nazionali per la manutenzione scolastica: inefficienza e disparità

Nel 2023, il Governo italiano ha stanziato circa 1,4 milioni di euro per ciascun edificio scolastico del Nord Italia, mentre nelle regioni del Centro la cifra è scesa a 600.000 euro, e nelle Isole è stata inferiore a 300.000 euro per edificio. Questi fondi, destinati a progetti di ristrutturazione e manutenzione, sono spesso insufficienti a coprire l’ampio fabbisogno delle scuole. In molti casi, il denaro stanziato non viene speso completamente, a causa di ritardi burocratici e problemi amministrativi. Nel 2023, su una media di 42.022 euro per scuola, sono stati spesi solo 23.821 euro, un dato che evidenzia la difficoltà delle amministrazioni locali nel gestire i fondi destinati all’edilizia scolastica.

Questa inefficienza nella gestione delle risorse è una delle principali cause del ritardo nelle operazioni di manutenzione, con la sicurezza e la sostenibilità delle scuole che vengono messe in secondo piano rispetto ad altri tipi di interventi, come la manutenzione ordinaria. Nel frattempo, l’inadeguatezza di molti edifici scolastici comporta disagi quotidiani per gli studenti e il personale, e può anche mettere a rischio la loro sicurezza.

 

Sostenibilità energetica: Il ritardo della Transizione Ecologica nelle scuole

Un altro aspetto fondamentale emerso dal report è il ritardo nella transizione ecologica delle scuole italiane. Solo il 20,9% degli edifici scolastici utilizza fonti di energia rinnovabile come il solare o il fotovoltaico, mentre la restante parte è ancora dipendente da fonti non rinnovabili. A livello geografico, il Nord Italia è più avanzato nell’adozione di tecnologie verdi, con il 24,3% delle scuole che ricorrono a energie rinnovabili, mentre nelle Isole la percentuale scende a un preoccupante 14,1%. Questo è un dato che evidenzia una delle principali sfide per il futuro delle scuole italiane: migliorare la sostenibilità energetica per ridurre l’impatto ambientale, abbattere i costi energetici e creare un ambiente salubre per gli studenti.

 

Le proposte per una scuola sostenibile e sicura

Per affrontare queste problematiche, Legambiente ha elaborato dieci proposte concrete che puntano a migliorare la manutenzione, la sostenibilità e la sicurezza delle scuole italiane. Alcuni degli interventi principali includono:

  1. Rafforzare gli investimenti in edilizia scolastica attraverso un piano nazionale che preveda la ristrutturazione completa di almeno il 30% degli edifici scolastici obsoleti entro il 2030.
  2. Aumentare l’uso di energie rinnovabili nelle scuole, con l’obiettivo di rendere ogni istituto energeticamente autonomo attraverso l’installazione di impianti solari e fotovoltaici.
  3. Promuovere la digitalizzazione delle scuole, garantendo una connessione Wi-Fi stabile e veloce in tutte le scuole italiane, con particolare attenzione alle aree più svantaggiate.
  4. Migliorare la gestione dei fondi per la manutenzione scolastica, aumentando la trasparenza e riducendo i tempi burocratici, per permettere alle amministrazioni locali di intervenire tempestivamente.

 

Il ruolo delle Istituzioni e della Comunità

Per Legambiente, il cambiamento parte da un piano di rigenerazione partecipata, che coinvolga tutte le parti interessate: istituzioni locali, comunità scolastica e associazioni ambientaliste. È importante che ogni scuola venga vista come una risorsa da valorizzare, con una gestione condivisa che contempli non solo la manutenzione ordinaria, ma anche il miglioramento delle condizioni ambientali.

Le scuole devono essere spazi sicuri, accoglienti e sostenibili, dove ogni studente può crescere in un ambiente sano e stimolante. Per raggiungere questo obiettivo, è essenziale mettere in atto una serie di interventi infrastrutturali e di politiche educative che pongano al centro la qualità ambientale e la salute degli edifici scolastici.

 

Conclusioni: investire nel futuro delle nuove generazioni

Le sfide legate all’edilizia scolastica in Italia sono molte, ma non insormontabili. Investire nella rigenerazione delle scuole italiane è un passo fondamentale per costruire un futuro più sostenibile e inclusivo. Le politiche per migliorare la qualità degli edifici scolastici devono essere accompagnate da un forte impegno verso la transizione ecologica, l’innovazione educativa e il rafforzamento dei servizi.

Solo con una visione complessiva e integrata sarà possibile garantire alle nuove generazioni scuole più sicure, più verdi e più inclusivi, dove il diritto allo studio e alla salute possano essere pienamente tutelati.

Per approfondire il tema dell’edilizia scolastica e scoprire come migliorare la sostenibilità degli edifici, visita Legambiente.