Per salvare gli alberi non basta risparmiare carta
Quante volte abbiamo sentito “non sprecare per salvare le foreste”? Ottimo consiglio, anche se le cose sono un po’ più complicate…
Non sprecare carta per “salvare gli alberi”? Quante volte ce lo siamo sentiti dire? Tante. Ma veramente un foglio di carta risparmiato o riciclato può contribuire a salvare le foreste? Eppure il legno è un materia rinnovabile: viene tagliato, ma poi ricresce. E perché, ad esempio, non ci si pone il problema di bere meno vino per risparmiare la vita a qualche grappolo d’uva? Domande sensate, un po’ provocatorie, persino controintuitive che si è posto Antonio Massarutto in un bel libro sui rifiuti dal titolo Un mondo senza rifiuti? Viaggio nell’economia circolare.
Non sprecare carta (che comunque è cosa buona e giusta) vuole dire veramente salvare gli alberi? Seguiamo il professor Massarutto nel suo ragionamento, partendo dai dati allarmanti sulla distruzione delle foreste e, in particolare, di quelle pluviali.
Partiamo con alcuni dati macro sulla deforestazione. Nel 2016, secondo dati Fao, è scomparsa una fetta di foresta amazzonica equivalente all’Umbria. A livello globale, dal 1990 al 2015, la superficie delle foreste è diminuita del 3,17%. Al contrario di quello che, però, si potrebbe pensare la forestazione è in aumento nei paesi ricchi (+1,93%), mentre è in diminuzione in quelli a reddito medio-alto (-1,19%). L’Italia, ad esempio, ha registrato un più 21,7% dal 1990 al 2015. Un aumento, a dire il vero, più dovuto all’abbandono di vaste parti del territorio che a un’espansione della silvicoltura.
Poi ci sono i dati economici. Paragonando i dati sopra con quelli relativi al commercio mondiale di prodotti forestali, notiamo che in piccola parte esso è correlato con la produzione di carta. Nei paesi poveri, la deforestazione è legata soprattutto all’espansione dei terreni coltivati e alla produzione di legname da ardere. Molto meno per la produzione di legname o per l’esportazione. Certo, l’esportazione incide nella deforestazione. Ma per le essenze pregiate destinate all’edilizia o agli usi industriali e solo in piccola parte per la produzione di carta.
Quindi, tornando alla questione iniziale, non sprecare carta non sarà sufficiente a salvare gli alberi, visto che le cause della deforestazione sono più complesse. Ma di certo – come detto – rimane un gesto importante e comunque utile. D’altra parte, la domanda di carta è cresciuta (questa si è rivelata un ottimo materiale anche per gli imballaggi) e le foreste iniziano a non essere sufficienti. Come osserva Massarutto, “Una nuova materia prima si è quindi affermata: la carta stessa. Oggi più di metà della carta si ottiene riciclandone dell’altra.”