Rifiuti hi-tech: il mistero del pc finito in Nigeria
Un computer desktop da buttare regolarmente consegnato il 10 maggio 2017 all’Ecocentro di Pianiga (provincia di Venezia) e riapparso due mesi dopo a Lagos. Un mistero, una spy story del traffico illegale di rifiuti tecnologici dai mille interrogativi. Verrebbe voglia di indagare e ripercorrere i circa 6.755 km che separano la l’impianto veneto dalla capitale della Nigeria. Ma prima di perderci nel mercato della periferia di Lagos dove il “nostro” pc è stato ritrovato, facciamo ordine.
Rifiuti Hi-tech, un problema dell’ambiente
Parliamo dei Raee, i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, argomento già trattato in un articolo recente. Qualche numero per capire meglio il problema. Nel 2016 sono stati prodotti 44,7 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici. L’equivalente di 4.500 torri Eiffel. La questione è che la spazzatura hi-tech fa gola perché da essa è possibile ricavare rame, alluminio e altre sostanze di valore. Qualcuno si chiederà, qual è il problema? Il punto è che spesso e volentieri questi rifiuti vengono bruciati, rilasciando nell’ambiente sostanze altamente tossiche. E quando va bene finiscono per strada. Non a caso i Raee rappresentano solo il 2% della spazzatura solida, ma il 70% dei rifiuti classificati come pericolosi.
Ma che dice la legge? La normativa prevede che i rifiuti elettronici possono essere raccolti nelle isole ecologiche comunali e che i negozi con superficie superiore a 400 metri quadri hanno l’obbligo di smaltire apparecchi sotto i 25 centimetri (senza alcun costo per i clienti).
Il rapporto Legambiente
E torniamo al nostro pc finito in Nigeria. Per capire la portata e le rotte dello smaltimento illegale degli apparecchi elettronici, Legambiente e la Ong statunitense Ban (Basel Action Network) hanno piazzato “cimici” Gps su 314 apparecchi elettronici sparsi in 10 Paesi. Di questi 314 rifiuti tecnologici, 19 sono finiti all’estero, seguendo rotte illegali (Africa e Asia le mete). Dunque, il 6% dei rifiuti. Una percentuale da non sottovalutare e che va letta in proiezione: nel loro rapporto Legambiente e Ban, infatti, stimano che l’export illegale raggiunga le 350mila tonnellate l’anno.
Il pc finito in Nigeria
Interessante il caso italiano. Su 48 rifiuti, 2 sono finiti in Africa. in Ghana e uno in Nigeria. Il 9 maggio 2017 uno schermo a cristalli liquidi è abbandonato a Cesano Boscone (vicino a Milano). Il 22 febbraio viene tracciato in una bancarella ad Accra e il 27 aprile a Kumasi, a 260 chilometri dalla capitale del Ghana. E poi il nostro computer desktop. Il 10 maggio è nel deposito Ecocentro di Pianiga, il 12 maggio è in un altro deposito a 10 km di distanza (Mejaniga) e 14 luglio e Lagos, in un mercato.
Come in un gioco dell’oca, siamo di nuovo alla casella di partenza. Chi e come lo hanno portato lì? Mistero…