Governatore Rossi: Chimet, Kme e Assoconciatori, tre esempi virtuosi di economia circolare
Sviluppo e ambiente. Un binomio possibile, anzi indissolubile, inevitabile. Il Governatore della Toscana Enrico Rossi, a proposito dei conflitti tra imprese e “partiti del no”, ha le idee chiare. “Io sono per sbloccare le opere”, ha dichiarato in un’intervista a Repubblica del 6 febbraio. “E ai distretti propongo un accordo sull’economia circolare. Che non è più il vecchio produrre senza inquinare. Ma è il riutilizzo delle cosiddette materie prime seconde che i cicli produttivi danno e che possono significare produttività.”
Rossi porta tre esempi.
Il primo è la Chimet d’Arezzo, azienda/società che si occupa del recupero e affinazione di metalli preziosi. “Abbiamo appena approvato la valutazione di impatto ambientale favorevole al raddoppio dell’impianto di smaltimento: li nascerà un centro di eccellenza europeo.”
Il secondo esempio riguarda Kme, società leader nel rame della quale abbiamo già parlato in queste pagine. “Un altro esempio che è sotto osservazione è il progetto della Kme, che prevede la realizzazione a Barga di un impianto modernissimo alimentato da rifiuti delle cartiere”. Insomma, un classico esempio di economia circolare: le imprese ridurranno i costi di smaltimento e KME quelli di approvvigionamento energetico. E a chi contesta per l’impatto ambientale, Rossi si affida a scienza, numeri e organi competenti (come sostenuto anche dall’Ad di Kme Pinassi): “Se la nostra istruttoria tecnica, che sarà condotta in maniera rigorosa, sarà positiva non potremo che dare l’ok. E a quel punto avremo un centro europeo per la produzione del rame e una soluzione per lo smaltimento del pulper delle cartiere. I cittadini non hanno nulla da temere perché noi chiederemo che il bilancio ambientale in quella zona migliori. Se Kme rispetterà le regole noi daremo l’autorizzazione perché la legge va rispettata.”
Il terzo esempio è Assoconciatori di Santa Croce sull’Arno: “L’associazione dei conciatori è pronta a investire 80-85 milioni per fare un salto di qualità con un nuovo impianto di smaltimento.”
Intanto, anche per far fronte alla recessione, la Regione ha puntato sulle infrastrutture: dai porti di Piombino, Livorno, Carrara passando per il raddoppio della ferrovia per Lucca fino all’ospedale di Pisa e le tramvie di Firenze, la Toscana non si ferma.
No, non è il momento di dire no.