Tutte le ragioni del flop delle auto elettriche

Febbraio 7, 2025 By

Negli ultimi anni, l’Unione Europea ha spinto con forza verso la transizione elettrica, promuovendo normative stringenti come il Green Deal Automotive. Tuttavia, i risultati ottenuti sono ben lontani dagli obiettivi prefissati.

L’idea che “elettrificazione = decarbonizzazione” si è rivelata un’illusione, con conseguenze devastanti per il settore automobilistico europeo. Vediamo insieme tutte le cause del flop dell’auto elettrica.


Una visione distorta della decarbonizzazione

Le normative europee ignorano completamente le emissioni prodotte lungo l’intero ciclo di vita dell’auto. Il regolamento Fit-for-55, attraverso il Reg. 851/23 e il Reg. 1016/24, impone che le emissioni di CO2 siano azzerate esclusivamente al “tailpipe” (scarico), senza considerare:

  • L’origine dell’energia elettrica: Il 65-70% dell’energia in Europa proviene ancora da fonti fossili.
  • L’impatto ambientale della produzione: L’estrazione e lo smaltimento delle batterie hanno un elevato carbon footprint.
  • Le emissioni nella distribuzione: La rete di ricarica necessita di enormi infrastrutture, il cui impatto viene ignorato.


Un mercato costretto ad adattarsi senza alternative

L’imposizione di un’unica tecnologia – il BEV (Battery Electric Vehicle) – ha costretto l’industria a fare investimenti colossali senza garanzie sulla sostenibilità economica e sociale.

Questo si scontra con altre normative europee, come la Direttiva RED III, che riconosce il valore di biocarburanti, biometano, idrogeno verde e carburanti sintetici. Perché nel settore automotive non si applica la stessa logica?


Un’industria in crisi: costi elevati e mancanza di infrastrutture

Le auto elettriche stanno fallendo anche sul fronte del mercato. Tra i motivi principali:

  • Prezzi elevati: Le auto elettriche restano fuori portata per molti consumatori.
  • Autonomia limitata: Le batterie attuali non garantiscono percorrenze adeguate.
  • Tempi di ricarica lunghi: Incompatibili con le esigenze di mobilità di molte persone.
  • Infrastrutture insufficienti: Poche colonnine e tempi di attesa lunghi.
  • Deprezzamento rapido: Le auto elettriche perdono valore più velocemente rispetto ai motori tradizionali.

I dati parlano chiaro: in Italia la quota di mercato dei BEV è ferma al 4%, con un crollo nel dicembre 2024. Il parco circolante di auto elettriche è ancora sotto l’1%.


L’errore strategico dell’europa e il rischio Cina

Mentre l’UE costringe le case automobilistiche a una corsa forzata verso l’elettrico, la Cina entra prepotentemente nel mercato europeo, sfruttando una produzione agevolata da costi del lavoro inferiori e una strategia economica aggressiva.

Le conseguenze?

  • Chiusura di stabilimenti europei.
  • Licenziamenti di massa nel settore automobilistico.
  • Crollo della competitività delle aziende europee a vantaggio delle case cinesi.


Verso una revisione del Green Deal Automotive?

La buona notizia è che il vento politico sta cambiando. Italia, Germania e Francia stanno iniziando a rivedere le loro posizioni e a chiedere un approccio meno ideologico e più realistico.

L’UE ha già fissato per il 2026 (auto leggere) e 2027 (veicoli pesanti) una revisione dei regolamenti sulle emissioni. Il cosiddetto Non-Paper sull’Automotive, promosso da Italia, Austria, Polonia e Repubblica Ceca, spinge per una maggiore neutralità tecnologica, valorizzando:

  • Bio-fuels e biometano per veicoli tradizionali.
  • Idrogeno e carburanti sintetici per la transizione.
  • Una strategia di decarbonizzazione più ampia e meno dogmatica.


Il futuro dell’auto non è solo elettrico

L’imposizione dell’auto elettrica come unica soluzione per la decarbonizzazione si sta rivelando un errore strategico. I dati mostrano che:

  • Il mercato non è pronto e i consumatori non sono convinti.
  • L’impatto ambientale è ben lontano dall’essere nullo.
  • Le case automobilistiche europee rischiano di perdere la sfida con la Cina.

Ora più che mai, è fondamentale rivedere il Green Deal e adottare un approccio basato su tecnologie multiple per un futuro sostenibile e competitivo.