Allarme clima: Gran Sasso e Antartide scompaiono davanti ai nostri occhi
Gli effetti dei cambiamenti climatici sono sotto i nostri occhi. Ecco due casi, uno vicino, l’altro lontano, che preoccupano.
Due fenomeni che abbiamo sotto gli occhi, due lezioni che ci raccontano le conseguenze del riscaldamento globale. Uno vicino, l’altro lontano, ma entrambi importanti per noi e per il Pianeta.
Ma andiamo con ordine e partiamo dallo stato agonizzante del Calderone, l’unico ghiacciaio appenninico che si trova in Abruzzo, sul Gran Sasso. Quello che rimane di questo, infatti, è ormai una piccola massa di ghiaccio e neve nascosta da pietre e detriti sul fondo di una conca, tra le vette del Corno Grande e del Corno Piccolo. Un ghiacciaio, dunque, che di fatto non è più neppure ghiacciaio, tant’è che nel frattempo è stato declassato a “glacionevato”.
A lanciare l’allarme sono state Legambiente con la campagna Carovana dei ghiacciai (giunta alla sua seconda edizione) e diverse università italiane che hanno lanciato un appello. I dati raccolti da Legambiente con il supporto del Comitato Glaciologico Italiano (CGI), del resto, sono impietosi: negli ultimi 25 anni la superficie del ghiacciaio si è ridotta del 65% e il suo spessore di 9 metri.E l’inquinamento non ha un ruolo secondario, visto che – come accaduto per tutti gli altri ghiacciai italiani – anche sul Calderone sono stae rintracciate tracce di Cesio radioattivo.
Anche diverse università attente al tema della sostenibilità hanno manifestato preoccupazione per il ghiacciaio, al punto che la terza edizione di Climbing for Climate si è svolta proprio sul Calderone. Un centinaio tra studenti universitari, ricercatori, docenti e rettori si sono arrampicati fin sotto la vetta del Gran Sasso di quello che era il ghiacciaio più a sud d’Europa. Una lezione di clima a 2.600 metri d’altezza che vale più di mille parole.
“Quesllo che vediamo è segno di un ritiro drammatico di una massa glaciale che un secolo fa aveva un’altezza di circa 90 metri e riempiva, appunto, questa conca del gruppo del Gran Sasso, adesso quasi completamente scomparsa”, osserva Maurizio Tira, rettore dell’Università di Brescia (Climbing for Climate è nato nel 2019 proprio per iniziativa dell’università lombarda). “Avevo 18 anni quando iniziato andare sul ghiacciaio del calderone ed era completamente diverso”, aggiunge Simone Gozzano, prorettore dell’Università dell’Aquila. “C’era una struttura; si potevano vedere i crepacci sulle profonde fenditure che attraversavano tutta la larghezza del ghiacciaio”.
L’altra storia che racconta quello che sta succedendo sotto i nostri occhi riguarda il continente bianco, il quarto per estensione dopo Asia, America e Africa. Parliamo dell’Antartide, gigante dai piedi sempre più d’argilla (o meglio, di ghiaccio), il cui destino non può che condizionare il resto del Pianeta. Se un po’ in tutto il mondo ha provocato eventi catastrofici (incendi, alluvioni ecc), in Antartide il riscaldamento globale si sta manifestato in maniera più nascosta e subdola. A farne le spese, uno dei più imponenti ghiacciai del pianeta: il Thwaites Glacier (ghiacciaio del giorno del giudizio, come lo chiamano gli studiosi anglosassoni). Ben 190 mila km² di estensione per uno spessore che varia dai 100 e 1500 metri di calotta glaciale che stanno progressivamente scivolando in mare.
A preoccupare è lo scioglimento, ma anche la velocità con la quale sta avvenendo. Se trent’anni fa finivano in mare 10 miliardi di tonnellate di ghiaccio in un anno, adesso le tonnellate sono 80. Il vero rischio, dunque, è il collasso: sotto il Thwaites si infiltrano correnti d’acqua sempre più calda che accentuano la velocità dello scivolamento in mare. Un processo che, se si accelerasse ulteriormente, farebbe finire nell’Oceano un colosso grande quanto la Gran Bretagna. Secondo le previsioni, entro cinquant’anni, l’innalzamento delle acque provocherebbe l’innalzamento delle acque di almeno mezzo metro, sommergendo le coste di tutto il mondo e con conseguenze devastanti per la fauna.
Un’apocalisse, uno scenario da brividi, che tante volte abbiamo visto nei film e che in un futuro non troppo lontano rischia di diventare reale.