Kme ancora promossa all’esame di circolarità
Meno emissioni, meno sprechi energetici, più capacità di riciclo. Ecco la fotografia di Kme, azienda leader del rame, nel 2018. A scattarla, il Rapporto di sostenibilità, giunto al secondo anno e presentato nell’auditorium dell’Accademy di Kme (ex centro ricerche SMI).
«Nel 2019 — scrive Kme nella rendicontazione — grazie alle attività di efficientamento energetico degli ultimi anni e alla decisione strategica di conversione della fusione da gas a elettrico, si è potuto cedere le quote di emissione di CO2 accumulate negli anni e non utilizzate, pari a circa 31 mila tonnellate di CO2 che per l’azienda si sono tradotte in un beneficio economico di circa 800 mila euro e per l’ambiente in un beneficio equivalente alla CO2 assorbita in 10 anni da 50 mila alberi».
Il presidente onorario di Legambiente Ermete Realacci, intervenuto alla presentazione, ha sottolineato come quello di Kme sia il percorso da intraprendere anche per le altre aziende italiane: «L’Italia è forte quando fa l’Italia. Non tutti sanno che l’Italia è uno dei leader in Europa dell’economia circolare, già dai decenni passati. Siamo poveri di materia prima e quindi siamo spinti a recuperare quelle che ci sono per ridurre i consumi di energia. Quella che era una necessità oggi è diventata una virtù e una scommessa. Perché scommettere sull’ambiente rende più competitiva e forte le imprese. Anche questo stabilimento avrà futuro se farà questa scommessa».
Francesco Ferrante, presidente di Greening marketing Italia, ha invece illustrato i risultati raggiunti: «C’è un ulteriore miglioramento rispetto allo scorso anno, che a sua volta aveva già registrato un miglioramento nell’efficienza energetica e quindi sulle emissioni globali a Fornaci di Barga. Quest’anno, abbiamo esteso il rapporto agli stabilimenti a Barcellona e Besançon. Diventa, infatti, sempre più importante verificare come Kme si sta comportando nella sostenibilità. Al momento i risultati sono positivi ed è bello poterlo raccontare».