Lo scioglimento dei ghiacci è sempre più veloce. Le cifre drammatiche
Per chi fosse ancora scettico sui cambiamenti climatici e sulla loro portata, il consiglio è dare un’occhiata a un recente studio – basato su dati satellitari – guidato dall’Università di Leeds e pubblicato sulla rivista The Cryosphere.
I numeri che preoccupano
La ricerca, infatti, rivela che sulla Terra è in atto un progressivo scioglimento dei ghiacci. I numeri (e gli occhi satellitari) parlano chiaro: negli ultimi trent’anni, i ghiacciai sciolti sono passati da 800 miliardi di tonnellate a 1.300 miliardi di tonnellate; dal 1994 al 2017, invece, le tonnellate “perse” sono state 28.000 miliardi, l’equivalente di una calotta spessa 100 metri ed estesa quanto la Gran Bretagna.
Le cause dello sciogliemento dei ghiacciai
Aumentano le tonnellate “perse”, ma pure la velocità di scioglimento. In 23 anni, questa ha avuto un aumento del 65%. Le cause? Il surriscaldamento di atmosfera e oceani, che, a partire dagli anni Ottanta, è aumentato rispettivamente di 0,26 e 0,12 gradi. Antartide e Groenlandia le regioni del mondo più colpite.
Si calcola che le perdite di ghiaccio abbiano determinato, a livello globale, un innalzamento del livello dei mari pari a 35 millimetri. Le conseguenze sono inquietanti: per ogni centimetro in più, circa un milione di persone che vive nelle zone costiere colpite rischia di dover emigrare. Se tale tendenza dovesse proseguire, o addirittura aumentare, i danni potrebbero essere devastanti. Entro la fine del secolo, alcune zone come la Micronesia, Pakistan e India del Sud potrebbero scomparire.