Crisi Climatica

Riscaldamento degli oceani, le temperature record che preoccupano

Gennaio 30, 2021 By

“Se vuoi capire il riscaldamento globale, devi misurare il riscaldamento degli oceani”, ha detto di recente John Abraham, professore di ingegneria meccanica all’Università di St. Thomas (Stati Uniti) e autore di uno studio proprio sugli oceani. Un’affermazione difficilmente contestabile, soprattutto alla luce di un recente studio condotto da istituti di tutto il mondo (tra i quali il “nostro” Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia dell’Enea) e pubblicato su Advances in Atmospher Sciences. Dalla ricerca, infatti, risulta che negli ultimi cinque anni il riscaldamento delle acque oceaniche ha raggiunto livelli record e che, nel 2019, la temperatura oceanica si è attestata a 0,075 gradi sopra la media del trentennio 1981-2011. Emerge, poi, un altro dato interessante: Dal 1970 a oggi, dunque, i mari hanno assorbito il 90% del calore intrappolato dai gas serra antropici mentre atmosfera e suolo “solo” il 4%.

Lo studio, al fine di restituire una fotografia più fedele possibile di quanto sta succedendo, ha utilizzato tutte le fonti a disposizione. I dati sono stati acquisiti con galleggianti Argo e batti-termografi e là dove non era possibile – come nel caso della calotta artica – si è ricorsi a calcoli statistici o dati registrati dalla National Oceanic and Atmospher Administration (NOAA) statunitense.

Cambiamenti climatici, le conseguenze

Lo studio, dunque, ha registrato l’aumento di temperatura degli oceani e lo ha fatto attraverso fonti multiple e attendibili (gli strumenti utilizzati hanno “indagato” fino a 2 mila metri di profondità). Ma cosa comporta, in concreto, il surriscaldamento dei mari? Cosa può determinare per l’ambiente, per le nostre vite e per quelle delle future generazioni? Difficile dare una risposta complessa in poche righe. Tuttavia, possiamo individuare almeno tre conseguenze negative del fenomeno nel breve e nel lungo periodo. Quali? Di certo, l’aumento delle temperature e del livello dei mari mettono compromettono gli equilibri della fauna marina (pesci e molluschi, ad esempio, possono subire variazioni del tasso di crescita e della loro capacità di produzione) e favoriscono l’incremento di condizioni meteorologiche estreme (tempeste, uragani, inondazioni e incendi) che distruggono l’ambiente, provocano morti e causano danni economici rilevanti. Senza dimenticare che, in futuro non troppo lontano, 150 milioni di persone in tutto il globo saranno costrette a spostarsi, qualora le stime sull’aumento degli oceani – un metro entro la fine del secolo – venissero confermate.

Effetti futuri dei cambiamenti climatici

A proposito di quest’ultimo punto, alcuni studi confermano lo scenario inquietante: se la tendenza attuale venisse confermata, il mondo potrebbe conoscere nuove Atlantidi. A rischio, nello specifico, ci sarebbero Micronesia, Pakistan e India del Sud. Certo, come osservato da qualcuno, andrebbe considerato anche il lato vicenda della situazione: l’innalzamento delle temperature renderebbe abitabili e coltivabili zone, come è successo per il Canada settentrionale e per porzioni di Antartide, Scandinavia e Siberia.

Ma si tratterebbe di una magra consolazione, visto che alcune zone quali Messico, America Centrale, parte dell’America del Sud, Mozambico, Madagascar e Pakistan (colorate di marrone nella mappa) diverrebbero inabitabili, mentre altre (indicate col rosso) si trasformerebbero addirittura in Terre Perdute.

Surriscaldamento, il record (!) del Mar Mediterraneo

Dunque, nessun rovescio della medaglia: il surriscaldamento degli oceani è un pericolo presente e futuro da non sottovalutare. Non a caso, l’Unesco ha indetto il Decennio del mare per sensibilizzare istituzioni, cittadini e imprese, ma soprattutto le generazioni più giovani dell’importanza dell’oceano per il pianeta e la salute dell’uomo. Anche perché il fenomeno ci riguarda da vicino. Secondo la ricerca citata sopra, le acque del Mar Mediterraneo sono quelle con il più altro tasso di riscaldamento globale e con il maggior livello di variazione di salinità. Un record tutt’altro che invidiabile…