rame anticovid
Green tech

Innovazione, arrivano le nanoparticelle anti-Covid

Febbraio 5, 2021 By

I vaccini saranno l’arma vincente contro il Covid. Ma non l’unica. Per sconfiggere la pandemia e tornare alla normalità, infatti, sarà necessario che scienza, responsabilità sociale e innovazione facciano la propria parte. E a proposito di quest’ultima, vale la pena tornare sul metallo più antico del mondo, simbolo di salute e vita eterna, e sull’idea di utilizzarlo per combattere il virus. Parliamo del rame e del progetto di Kme Italy, colosso della produzione mondiale del rame, in collaborazione con l’Istituto di Biofisica del Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche).

“É stato certificato che, nel caso del Sars Cov-2, i nostri prodotti sono in grado di ridurre la carica batterica del 100% dopo il tempo di contatto di un’ora e di abbattere sostanzialmente la carica virale dopo giù dieci minuti”, spiega Elena Martellucci, responsabile del Centro ricerche Kme.

Il riferimento è a un recente studio dell’università di Pisa, che ha dimostrato come il rame sia in grado di abbattere in tempi brevissimi la carica virale del Covid 19 e, più in generale, di tutti i microorganismi batterici. Proprietà di cui sono privi, invece, la plastica e l’acciaio.

Materiale naturale, passivo, antimicrobico, in grado di auto sterilizzarsi in superficie anche senza elettricità o candeggina: le caratteristiche del rame hanno favorito l’accordo tra Kme e Sea, società che gestisce il sistema aeroportuale milanese, per la fornitura di barre per bus, carrelli e corrimani dell’aeroporto milanese di Linate.

Kme, intanto, mira a estendere la buona pratica con la Sea anche a ospedali, scuole e grande distribuzione. “Da un punto di vista economico, al di là del costo del rame, bisogna ricordare sempre che il rame è un materiale completamente riciclabile, quindi il valore della materia prima continua a permanere nel tempo”, osserva Vincenzo Autelitano, direttore tecnico di Kme.

A oggi, uno dei maggiori ostacoli all’uso su larga scala del rame è stata la mancanza di flessibilità. E qui torna in gioco la ricerca. In tal senso, grazie a una collaborazione col Centro Italiano Nazionale Ricerche di Pisa, Kme sta portando avanti un progetto per produrre nano particelle di rame. Potrebbe essere una piccola grande svolta per vincere la guerra contro il Covid-19.