Ambiente

Nell’Italia della pandemia scende lo spreco alimentare

Marzo 11, 2021 By

Uno studio evidenzia come nel 2020 gli italiani siano riusciti a “salvare” dallo spreco 222.125 tonnellate di cibo (-11,7%) rispetto all’anno precedente con un risparmio di 376 milioni a livello nazionale. Lo spreco, però, rimane ancora elevato.

Nell’anno della pandemia gli italiani si scoprono più attenti al cibo. A confermarlo è la fotografia realizzata dal report di Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability (su rilevazione Ipsos) che evidenzia come nel 2020 gli italiani siano riusciti a “salvare” dallo spreco 222.125 tonnellate di cibo. Un calo dell’11,7% rispetto all’anno precedente che ha permesso un risparmio di 376 milioni a livello nazionale, nonostante lo spreco rimanga ancora elevato.

Maggiore spreco nel sud Italia, dove si getta il 15% in più di cibo e avanzi rispetto al nord (- 8%) e al centro Italia (- 7%). A sprecare di più sono le famiglie con figli, che lo fanno il 15% in più dei single che risultano essere virtuosi e attenti al consumo di cibo. Fanno bene le grandi città rispetto ai piccoli comuni, dove viene sprecato il 15% di cibo in più.

Ma quali sono i prodotti che vengono maggiormente gettati? In testa la frutta fresca con il 37%, seguita dalla verdura fresca (28%). Poi cipolle, aglio e tuberi (25%), e insalata e pane fresco (21%).

Le iniziative in Italia contro lo spreco

La consapevolezza della lotta allo spreco degli alimenti è un problema etico e culturale che tutti sono chiamati a contrastare, cercando di contribuire ad arginarlo.

In Italia sono tantissime le iniziative per giungere allo #sprecozero. Prima fra tutte è l’istituzione della Giornata Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare, il 5 febbraio. Nata nel 2014 e promossa da Last Minute Market con l’Università di Bologna e il Ministero dell’Ambiente, la giornata si inserisce nella campagna Zero Spreco che da 11 anni ha l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini sul tema dello spreco alimentare.

C’è poi la start-up “Bella Dentro”, nata dall’idea di una giovane coppia milanese, che acquista direttamente dagli agricoltori i prodotti ancora freschi e buoni, considerati però scarti dalle cooperative e dalla grande distribuzione. L’obiettivo è quello di promuovere una filiera alternativa a quella tradizionale, più etica e sostenibile, rimettendo in vendita tutto ciò che andrebbe sprecato a monte della catena produttiva.

Esistono poi diverse app che offrono supporto per contenere gli sprechi: è il caso di Too Good to go che permette di comprare a basso costo i prodotti alimentari rimasti invenduti nei supermercati, bar o ristoranti. Stessa logica è utilizzata dall’app Last Minute Sotto Casa: una community che coinvolge non solo ristorazione e consumatori, ma anche produttori e rivenditori che a fine giornata potranno vendere a basso costo tutto ciò che è rimasto invenduto o vicino alla data di scadenza. Ci sono poi altre app che arrivano direttamente in aiuto delle persone per cercare di contrastare gli sprechi dentro casa, come ad esempio Plant Jammer che offre una selezione di ricette gustose, permettendo di combinare gli alimenti a disposizione o Eco dal Frigo che, partendo da un ingrediente, suggerisce tante ricette semplici e saporite.

Spreco, uno degli obiettivi di sviluppo sostenibile

Il Food Waste Index Report 2021 dell’United Nations environment programme (Unep) e dell’ONG britannica WRAP ha stimato che nel 2019 sono circa 931 milioni le tonnellate di cibo finite nei rifiuti delle famiglie di tutto il mondo. Una cifra esorbitante pari al 17% del cibo totale disponibile per i consumatori nello stesso anno. L’urgenza della lotta contro lo spreco alimentare passa anche attraverso gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu: un piano d’azione congiunto per garantire un futuro migliore al nostro Pianeta e alle persone che lo abitano. Le Nazioni Unite si stanno impegnando, con i 193 Paesi che hanno sottoscritto l’accordo nel 2015, a dimezzare la quantità di rifiuti alimentari sia nella fase di produzione che di vendita e consumo entro il 2030.

Rispetto ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, lo spreco alimentare è rappresentato dal n.12 “Consumo e produzione responsabili”, ma essendo un fenomeno complesso, è legato anche ad altri obiettivi come sconfiggere la povertà (1) e la fame (2). Migliorare la salute, il benessere (3), le risorse idriche (6), i nostri oceani (14) e la vita sulla Terra (15). Creare imprese, innovazioni, infrastrutture (9) e città più sostenibili (11). Ridurre le disuguaglianze tra i Paesi (10) e circoscrivere i cambiamenti climatici (13).

Chiara Comenducci, 11 marzo 2021