Frana a Ischia, in Italia un 2022 segnato da disastri idrogeologici

Novembre 28, 2022 By

L’ultimo disastro ambientale nella Penisola è un monito a fare i conti con i cambiamenti climatici (e non solo).

Il bilancio della tragedia avvenuta a Ischia sabato 26 novembre è pesante: otto morti, quattro dispersi, diversi feriti e 230 sfollati. Senza dimenticare una grossa lingua di terra, che andava dalle pendici del monte Epomeo arriva fino al porto, scomparsa.

Una calamità ambientale (ma non solo) che purtroppo non è isolata. Tra siccità, precipitazioni violente, fango e frane, il 2022 lungo la Penisola è stato segnato dal susseguirsi di disastri idrogeologici.

Nelle stesse ore in cui gli acquazzoni s’abbattevano sull’isola, il ferrarese veniva colpito da violente scariche di pioggia, che hanno portato all’allagamento del lido di Volano. E la lista non si esaurisce qui. A fine settembre, a Formia erano caduti ben 60 millimetri di pioggia in meno due ore. E prima ancora era stata la volta delle Marche con l’esondazione del fiume Misa: nella provincia di Ancona, il maltempo aveva causato una strage uccidendo undici persone, con una stima dei danni sui 3 miliardi di euro.

Ad agosto, invece, le violente piogge avevano colpito il Trentino. Dopo diversi mesi di siccità, in un pomeriggio erano caduti sulla Val di Fassa oltre 120 millimetri di pioggia. Tra i disastri idrogeologici degli ultimi mesi, anche quello sulla Marmolada con undici persone vittime di una slavina di ghiaccio e fango.

Come detto, quelli passati in rassegna sono solo i casi più recenti ed eclatanti del dissesto idrogeologico in Italia. Dal 2010 al 2022, come rileva Legambiente in uno studio, in Italia si sono registrati oltre 500 alluvioni e allagamenti da piogge intense che hanno provocato danni ingenti (nello stesso periodo, più in generale, sono stati 1318 gli eventi estremi, con impatti molto rilevanti in 710 comuni italiani). Secondo l’Ispra, invece, gli abitanti in aree di alto e medio rischio allagamenti sono 6 milioni, mentre quelli a rischio frane sono 1 milione e duecento mila abitanti.

Le cause di questi fenomeni sono varie. Nel caso di Capri, per esempio, le responsabilità della politica, che ha tollerato l’abusivismo e abbandonato all’incuria del territorio, sono sotto gli occhi di tutti. Ma è altrettanto vero che, in Italia e nel mondo, siamo davanti a qualcosa di più grande. Non a caso, quattro anni fa, era stato stilato un Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici proprio per combattere il dissesto idrogeologico. Un piano al momento, però, non ancora approvato. Le conseguenze, purtroppo, sono sotto gli occhi di tutti.