Ambiente

Ambiente e arte, ecco i 5 scempi dell’estate italiana

Settembre 15, 2019 By

La cronaca di fine estate ci regala una galleria degli scempi di cui avremmo fatto volentieri a meno. A farne le spese, il patrimonio ambientale e culturale del Bel Paese. Vale la pena dare risonanza a certa barbarie? Alvearia ritiene di sì. La miglior arma per promuovere la tutela del patrimonio naturale e artistico rimangono le buone pratiche, la cultura del bello. Ma anche mostrare le conseguenze del degrado di certi comportamenti può aiutare a sensibilizzare. Ed ecco, allora, che un servizio del Tg5 offre lo spunto cinque casi di incivltà da cui imparare.

1. Un calcio dopo l’altro a una fontana storica a Trastevere. Fino a frantumarla. Protagonisti otto giovani, ripresi da una telecamera di sorveglianza. Motivo? Nessuno, of course. Forse la noia, di sicuro la cattiva educazione.

2. Entrare nella famosa “Grotta palazzese” a Polignano in yacht. È accaduto lo scorso 26 agosto. Un modo di apprezzare le bellezze della scogliera barese irrispettoso delle norme vigenti in materia di sicurezza marittima e della natura. Per l’armatore dell’imbarcazione con bandiera croata una sanzione di 1377 euro. Forse pochi.

3. Sassi e conchiglie sottratti dalle spiagge sarde da turisti in cerca di souvenir. Un fenomeno sempre più diffuso e che non è mancato nella calda estate 2019. Così come i smartphone a immortalare il saccheggio.

4. Prendere il sole sopra i resti romani alle Grotte di Nerone ad Anzio. L’idea di trasformare un’area archeologica tra le più suggestive e belle del litorale laziale in uno stabilimento balneare era piaciuta ad alcuni turisti stranieri (pare tedeschi). Meno ai cittadini locali e alla polizia locale, prontamente intervenuta ad allontanare i villeggianti cafoni prima che si verificassero danneggiamenti. Era andata peggio un’estate fa a delle statue a Venezia: due leoni, realizzati da Giovanni Bonazza nel 1722, erano stati macchiati con vernice rossa da un gruppetto di persone.

5. Trasformare la strada che porta all’incantevole mare di Agrigento in una discarica a cielo aperto. Un altro esempio d’inciviltà dei turisti (ma non solo) registrato in questa estate “cafona”, che purtroppo va avanti da anni.

Speriamo che l’estate del 2020 ci regali meno scempi e più attenzione al nostro patrimonio artistico e ambientale. A volte, si può fare meglio proprio partendo dai brutti esempi…