Cosa c’è dietro gli incendi in Amazzonia
Gli incendi che hanno colpito l’Amazzonia negli ultimi mesi hanno suscitato la reazione accorata dell’intera comunità internazionale. Stati, capi di governo, intellettuali, personaggi dello spettacolo, associazioni, comitati, singoli cittadini: tutti, a modo loro, hanno espresso amarezza e solidarietà. E il motivo non è difficile da capire. L’Amazzonia è considerato – non a caso – il “Polmone della Terra”. Vedere bruciare chilometri quadrati di verde fa male. Tanto più alla luce dei dati raccolti dal WWF Italy, che Alvearia ha raccontato in un nove punti e appena 80 secondi.
A leggere, poi, la previsione del World Resources Institute le preoccupazioni aumentano: il 62% degli incendi che colpiscono l’Amazzonia avviene a settembre. E qui entriamo nel cuore di una questione, rimasta spesso “fumosa” (è proprio il caso di dirlo) nei resoconti dei media.
Perché l’Amazzonia sta bruciando? La causa principale si chiama queimadas. Si tratta dei fuochi appiccati da agricoltori e allevatori per ricavare pascoli o spazi per coltivazioni. E la politica? La politica ha le sue responsabilità. Il fenomeno della deforestazione non è un fenomeno di oggi, ma parte dagli anni Settanta. Attribuire, dunque, le responsabilità all’amministrazione del neopresidente Bolsonaro è eccessivo. Ma è altrettanto vero che con Bolsonaro – che in campagna elettorale ha promesso di allentare i vincoli ambientali a favore di agricoltori e allevatori – i controlli sono scesi (secondo un’inchiesta del New York Times) del 20%. Insomma, le politiche ambientali incidono sulla salvaguardia dell’Amazzonia. Eccome.
Da una parte, dunque, la tutela dell’ambiente, delle biodiversità (il 10% delle specie viventi) e degli indigeni (896 mila divisi in 360 comunità). Dall’altra gli interessi degli allevatori (il Brasile è il secondo produttore mondiale di carne bovina e il quarto esportatore). Ecco la sfida che attende il Brasile e la comunità internazionale. Perché l’Amazzonia non è solo il “polmone della Terra”. È anche e soprattutto il cuore.