Corepla, una panchina per combattere il fenomeno del marine litter
Con marine litter – letteralmente “spazzatura marina” – si fa riferimento a qualunque materiale o manufatto solido persistente di origine antropica, scaricato deliberatamente o introdotto accidentalmente in mare o lungo le coste (il 95% di questi materiali essa è composta da materie plastiche, il resto è metallo, vetro e materiali di altra natura). Si tratta di una delle maggiori emergenze ambientali del pianeta, che ha degli effetti negativi sull’ambiente e sugli animali. Le plastiche ingerite, infatti, possono provocare avvelenamento, mentre reti da pesca, lenze o altre tipologie di microplastiche possono provocare asfissia. Per quanto appena detto, progetti come “Fishing for litter” meritano attenzione. Ecco i particolari.
Venticinque tonnellate di rifiuti in mare recuperati grazie al lavoro di 26 pescherecci in 2 anni. Sono questi i risultati del progetto “Fishing for litter” promosso dalla Regione Lazio e da Corepla (Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli imballaggi in plastica).
L’importanza dell’economia circolare
Dei rifiuti raccolti, il 34% è costituito da imballaggi in plastica (8% bottiglie, 8% film, 1% polistirolo, 17% altri imballaggi) mentre il restante 66% è costituito da residui organici come reti da pesca e da cantiere, stracci e corde in canapa. Il materiale raccolto è stato poi inviato a un centro specializzato per valutarne la riciclabilità e ottenere nuova materia prima: con la plastica riciclata è stato possibile realizzare arredi urbani, come le panchine donate al Comune di Fiumicino in occasione della Giornata mondiale degli Oceani.
“È uno straordinario progetto regionale che, con la collaborazione di tanti attori, permette di pulire il mare e realizzare degli arredi per il territorio”, dichiara il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. “La nostra sfida ora è offrire a tutti i comuni costieri del Lazio materiale di arredo urbano convertendo i rifiuti in risorsa riciclata. È quello di cui ora in Italia abbiamo bisogno: innovazione, sostenibilità, ciclo dei rifiuti degni della rivoluzione verde. I rifiuti sono una risorsa e non un problema”.
“Il marine litter è una grave emergenza globale e come tale va affrontata su più fronti, coinvolgendo istituzioni, imprese e cittadini in una rete di sensibilizzazione e impegno nella convinzione che un ambiente più sano sia una responsabilità individuale e collettiva”, sottolinea Giorgio Quagliuolo, Presidente di Corepla. “Sappiamo che l’80% dei rifiuti marini provengono dalla terraferma a causa della loro scorretta gestione, da comportamenti poco attenti e da smaltimenti illeciti. Monitorare la quantità e la tipologia dei rifiuti raccolti allo scopo di comprendere le cause del littering e individuare, in sinergia con gli stakeholder territoriali gli strumenti per prevenirlo, rappresentano un’azione concreta per preservare la bellezza del nostro territorio e trasformare i rifiuti in nuove risorse”.
La plastica è una risorsa
“La plastica è un materiale indispensabile al progresso e alla vita umana di cui noi non possiamo fare a meno, ma deve essere trattata e gestita in maniera responsabile. Così come le automobili sono state rese un oggetto utilizzato da tutti irresponsabilmente, educando i guidatori, allo stesso modo noi dobbiamo fare una profonda opera di educazione civica dei cittadini affinché una volta che la plastica ha esaurito il suo ciclo di vita venga gestita in maniera responsabile e non venga abbandonata nell’ambiente o nel mare”, conclude Quagliuolo.
La consegna del logo “Pesca Responsabile”
Ai comandanti dei pescherecci coinvolti nel progetto è stato consegnato il logo “Pesca Responsabile”, come riconoscimento per l’impegno e il contributo fornito nella pulizia e nella salvaguardia del patrimonio marino del Lazio.