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Stop al pirogassificatore di Barga: Il duro j’accuse di Kme alla politica

Luglio 16, 2021 By

Va in archivio (almeno per il momento) la realizzazione dell’impianto di pirogassificazione per lo smaltimento del pulper nello stabilimento Kme di Fornaci di Barga, in Valle del Serchio. Lo ha annunciato il sindaco di Barga Caterina Campani, dopo che la stessa Regione aveva comunicato l’archiviazione del procedimento autorizzativo. Si chiude, dopo anni di incomprensioni, un progetto ambizioso dal quale è nata, in collaborazione con l’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna, all’Academy sull’economia circolare e sul quale Kme aveva puntato molto. Non stupisce, allora, che il comunicato della multinazionale del rame a seguito dello stop abbia toni amari e, al tempo stesso, contenga dure accuse alla politica. Di seguito le parole del gruppo e i commenti, sulla vicenda, del presidente di Confindustria Toscana Nord Daniele Matteini e del vicepresidente Tiziano Pieretti.

Comunicato Kme

KME Italy S.p.A. comunica di aver provveduto al ritiro della richiesta di VIA e AIA finalizzata alla realizzazione della Piattaforma Energetica per l’autoproduzione di energia elettrica. La società ribadisce la ferma intenzione di portare avanti il progetto, ma ha deciso di ricorrere allo strumento tecnico del suddetto ritiro al solo fine di prendere in considerazione alcuni aspetti di natura urbanistica che risulteranno a seguito della definizione di contenziosi legali in corso, onde perfezionare il progetto in tutti i suoi aspetti. Pertanto KME conferma la fiducia nel Progetto e la volontà di ripresentarlo in tempi brevi.

KME infatti rimane fortemente convinta delle sue potenzialità per una crescita produttiva, sostenibile e sempre più inserita in una vera interpretazione dell’economia circolare, tanto che tale modello è in fase di studio anche nelle altre unità produttive del gruppo.

Resta anche da rilevare come questa vicenda confermi l’atteggiamento di una classe politica e amministrativa ipocrita, che quasi sempre ai generici quanto solenni proclami su innovazione e sostenibilità, al momento di decidere è capace solo di fuggire dalle proprie responsabilità. Grandi proclami pubblici per impianti sostenibili e innovativi, ma poi all’atto pratico, purché “non nel mio giardino” o “non nel mio ambito amministrativo”.

Daniele Matteini, presidente di Confindustria Toscana Nord

“La vicenda di KME e dell’impianto di autoproduzione di energia che l’azienda vorrebbe realizzare è emblematica della situazione paradossale in cui opera l’industria toscana. Mentre regioni come la confinante Emilia-Romagna e la Lombardia sono all’avanguardia per l’impiantistica per i rifiuti, in Toscana andiamo avanti essenzialmente con le discariche e con molti progetti avveniristici di non certa concretizzazione; vi è invece da parte del governo regionale un atteggiamento di preclusione verso la termovalorizzazione e altre tecnologie, fra cui quella che ha sposato KME, che consentono nello stesso tempo di produrre energia e di risolvere il problema rifiuti. Anziché guardare con favore a progetti come quello della KME, li si ostacola in ogni modo.

Non ci stancheremo mai di ricordare che la valorizzazione energetica dei rifiuti non solo non è in contrasto con i principi dell’economia circolare ma ne è parte integrante: tutto ciò che non si può recuperare come materia va recuperato come energia. Sarebbe una buona cosa per l’ambiente se pubblico e privato insieme realizzassero in Toscana impianti all’avanguardia per produrre energia dai rifiuti civili e industriali. Nel frattempo anche progetti come quello di KME vengono osteggiati in ogni modo.”

Tiziano Pieretti, vicepresidente di Confindustria Toscana Nord e presidente della sezione Carta e cartotecnica dell’associazione:

“Fa bene KME a puntualizzare che il ritiro del suo progetto non è affatto definitivo ma è solo un atto tecnico volto a ripresentarlo in forma attualizzata: un passaggio reso opportuno dai vari accadimenti che hanno parzialmente cambiato lo scenario al contorno. Come vicepresidente di Confindustria Toscana Nord, ma ancor prima come imprenditore, guardo con grande interesse e favore al progetto dell’azienda, che va nel senso delle strategie associative ed è funzionale alle esigenze delle imprese del settore cartario. Un settore, voglio ricordarlo, che consente il riciclo della carta da macero per tutta la quantità a oggi tecnicamente possibile, intorno al 90%, e che chiede solo di poter smaltire quanto residua da questo processo virtuoso.

Colgo l’occasione anche per smentire una notizia infondata: non è affatto vero che le aziende cartarie di Confindustria Toscana Nord stiano studiando per lo smaltimento dello scarto di pulper un progetto alternativo a quello di KME. Non lo stiamo facendo perché un progetto come quello di KME si colloca già sul piano tecnico nei migliori standard europei ma anche per un altro motivo: perché è un azzardo cimentarsi come privati in un progetto del genere in assenza perfino di un piano regionale di localizzazione degli impianti e in un contesto come quello toscano che – KME docet – non è esattamente bendisposto verso iniziative del genere.”