Mancanza impianti, un problema per le tasche e la salute degli italiani
Gli impianti fanno bene alle casse dello Stato, ma soprattutto ai portafogli dei cittadini. Quanto ci costa l’assenza di sistemi moderni di riciclo e di riuso termico dei rifiuti? Secondo un reportage di Jacopo Giliberto sul Sole 24 Ore del 24 maggio, se i Comuni fossero dotati degli impianti di smaltimento necessari invece di nascondere la spazzatura sotto il tappeto della discarica e dei Tmb (sigla di trattamento meccanico biologico), gli italiani risparmierebbero 700 milioni di euro in tasse.
Una somma considerevole. Palermo, con i 550 euro per tonnellata di rifiuti che vanno a finire nella discarica di Bellolampo, è la città con il sovraccosto più alto. A seguire, Napoli, che invia rifiuti in Germania a caro prezzo (450 euro), e Roma, che ha aggirato il problema con gli impianti Tmb (406 euro). A Nord, gli esempi più virtuosi. Guarda caso, dove il riciclo è virtuoso grazia anche a moderni termovalorizzatori. Ed ecco che, in Friuli-Venezia Giulia, il costo per ogni tonnellata di rifiuti è di 241 euro, mentre in Emilia-Romagna e Lombardia è, rispettivamente, di 267 e 290 euro.
Meno scontato, invece, il fatto che gli impianti fanno bene anche alla salute degli italiani. Sempre secondo un report del Sole 24 Ore, infatti, i polmoni se la passano peggio laddove ci sono discariche e Tmb (incendi della malavita compresi) rispetto a quei territori in cui ci sono termovalorizzatori che completano il ciclo dei rifiuti.
Ma quanti impianti occorrerebbero per portare a livello di città e regioni più ecologiche ed economiche quelle che, con Palermo in testa, sono più indietro? I due economisti Massimo Beccarello e Giacomo Di Foggia, sulla base a dei dati elaborati dalla scienza econometrica, hanno calcolato che occorrerebbero inceneritori per 6,3 milioni di tonnellate di spazzatura l’anno. Una quantità impiantistica decisamente superiore al fabbisogno di 1,8 milioni di tonnellate individuate dal decreto Sblocca Italia del 2016, a sua volta già eccessiva per i rumorosi comitati e associazioni ambientalisti contrari agli inceneritori.
E intanto gli italiani pagano…