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Perché non torneremo al nucleare

Settembre 16, 2021 By

Dopo le dichiarazioni del ministro Cingolani, si riapre il dibattito sul nucleare. Francesco Ferrante ci spiega perché non è una strada percorribile.

Ritorno al nucleare? Dopo le dichiarazioni del ministro Cingolani, si riapre il dibattito. Al mondo ci sono oltre 440 centrali nucleari tutte di seconda generazione (in Italia, a seguito del referendum del 1987, sono state chiuse le 4 centrali che avevamo). Il problema è che quest’ultime non sono considerate sicure. E gli incidenti più o meno recenti di Chernobyl (1986) e Fukushima (2011) sono lì a ricordarcelo.

Come ha osservato qualche giorno fa sul Mattino il presidente del think tank Nomisma energia Davide Tabarelli, “Se un errore capita su dei pannelli solari o su delle pale eoliche ci può essere un incendio, ma tutto finisce lì. Gli incidenti nucleari hanno conseguenze sulla salute di milioni di persone obbligando all’evacuazione per sempre di vasti territori abitati”.

E allora ecco la questione. Da una parte le sole rinnovabili che non sembrano in grado di risolvere la crisi del mercato elettrico europeo, dall’altra – come detto – Il nodo sicurezza. Risultato: una polemica infinita. Per questo abbiamo chiesto a Francesco Ferrante vice-presidente del Kyoto Club e senior partner di eprcomunicazione. Ecco cosa ci ha risposto.

“Da un po’ di giorni, si riparla del nucleare. Il nucleare è una tecnologia utile in questa fase in cui dovremo decarbonizzare l’intero sistema per combattere i cambiamenti climatici? La domanda parte dalla constatazione che il nucleare non produce CO2, cioè quei gas responsabili dei cambiamenti climatici cda abbattere. Il punto, però, è che le tecnologie nucleari non sono così affidabili come si vuole intendere. Vediamo meglio”.

Fissione

“Innanzitutto, c’è il nucleare da fissione. Per intenderci, quello responsabile degli incidenti di Chernobyl e Fukushima, ha, quindi, un problema di sicurezza intrinseca Si tratta della tecnologia più diffusa al mondo, ma con un problema di sicurezza intrinseca (non a caso bocciata dal Paese con i referendum del 1987 e del 2011) e di economicità. In Gran Bretagna, si sta costruendo una centrale nucleare il cui costo dell’energia elettrica è il doppio di quanto paghiamo noi e quasi tre volte di quello che pagheremmo con le fonti rinnovabili (di fatto, le fonti più convenienti).”

Fusione

“La fusione è l’altra tecnologia molto interessante sulla quale si fa ricerca da tempo. Il problema è proprio questo: da 50 anni ci ripetono che il prototipo presto saràpronto. Intanto, però, il tempo scorre e non se ne viene a capo perché i problemi tecnologici connessi alla fusione il nucleare non sono ancora risolti. Dunque, si tratta di una soluzione al momento poco concreta.”

Reattori nucleari

“Infine, si parla molto adesso di piccoli reattori nucleari, evoluzione tecnologia usata per i sommergibili. In molti, a partire da Bill Gates, li hanno proposti come soluzione per l’energia verde. Anche per questi, però, vale il discorso per la fusione da nucleare: ad oggi, purtroppo, non ci sono i prototipi funzionanti. Rimane un’ipotesi affscinante. Insomma, quella del nucleare non è solo una questione di sicurezza, ma anche tecnologica.”