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“Pirogassificatore? Siamo contro il No a priori”. Viaggio tra le ragioni degli operai

Novembre 5, 2018 By

Sui social è nato il gruppo No al no a prescindere che si oppone al movimento contro il pirogassificatore. La Nazione ha incontrato e ascoltato le ragioni degli operai e attendisti

«Non siamo pro-pirogassificatore, ma per attendere le valutazioni degli enti. E non siamo pochi. Come noi la pensano tutti i dipendenti Kmc e le loro famiglie. Migliaia di persone a cui si aggiunge il popolo degli attendisti che è sempre rimasto ed è composto da tanta gente». Così Rossano Pieroni, uno dei componenti del gruppo nato sui social con la vicenda pirogassificatore: No al no a prescindere e che si oppone invece al movimento contro il no al pirogassificatore. Li abbiamo incontrati ieri alcuni componenti del gruppo; sono tutti dipendenti della fabbrica c queste sono le loro ragioni.

«C’è di sicuro un atteggiamento strumentale nella battaglia per il no al pirogassificatore – dice Gianbattista Orsi – quando i dati non sono tornati, come quelli di Arpat, si è cercato di dire che erano più bassi perché la produzione era calata. Ma è vero semmai l’esatto contrario». «Si usano termini esagerati – dice ancora Gianluca Bettolini e a volte non corretti per far sembra la situazione in modo diverso. Qui si parla sempre dell’inceneritore, si fanno stand per la raccolta delle firme per il no all’inceneritore, ma inceneritore di cosa? Un pirogassificatore è una cosa ben diversa ed invece si continua ad insistere su termini che impressionano di più».

Cesare Passigni aggiunge: «Nessuno è favorevole al pirogassificatore, ma a noi ha dato fastidio questo accanimento, questa crociata contro un progetto prima ancora che diventasse un progetto e se ne valutassero gli effetti. Se questa vicenda fosse avvenuta molto prima delle elezioni sarebbe stata affrontata in maniera più obiettiva. Lo dimostra lo stesso atteggiamento di molti politici, prima attendisti e, mano a mano diventati paladini del no. Che dire poi delle tante associazioni spuntate per l’occasione e prima sconosciute. Non sarà vetrina elettorale?».

«Sembra che noi lo vogliamo a tutti i costi e scambiamo il lavoro con la salute, ma nessuno vuole rimetterci la salute o la vita – dice invece Alessio Giannasi – non siamo per un ‘sì a prescindere’ ma prima lo vogliamo conoscere questo progetto e sentire cosa pensano gli enti».

Come andrà a finire? «Non lo so – dice Massimiliano Guidi – e spero anche che si possa valutare con i sindacali e con l’azienda un eventuale piano B in caso tutte le speranze sul piano di rilancio annunciato si arenassero nel no alle autorizzazioni sul processo energetico. Ma so per certo, perché ho lavorato in questo settore nella fabbrica che qui all’ambiente ci si guarda. Che i controlli sono altamente restrittivi. Che in questi anni si sono fatti sull’ambiente passi da gigante».

Luca Galeotti, La Nazione Lucca 30 ottobre 2018