Società benefit e B Corp, quando il business si fa sostenibile
La scelta di un modello sostenibile è ormai un imperativo per le aziende, un pre-requisito per continuare ad operare sul mercato.
Il XX secolo è stato il secolo dello shareholder capitalism: le imprese sono nate e vissute con l’unico scopo di generare profitti per gli azionisti, senza alcuna cura delle conseguenze ambientali e sociali. Nel XXI secolo un’azienda non può essere valutata solamente per il valore economico che produce. Ci sono altri fattori egualmente importanti che possono essere valutati e misurati. Grazie al concetto di B Corp è stato possibile creare degli standard di misurazione con i quali capire in modo chiaro quanto le aziende sono o non sono sostenibili, se stanno creando valore economico, sociale e ambientale oppure se creano solo valore economico ma non necessariamente sociale ed ambientale.
Cos’è il B Corp e chi lo certifica
B Corp è un concetto nato una quindicina di anni fa negli Stati americani del Maryland e della California, si è affermato subito dopo in Italia e oggi è diffuso in 74 nazioni. Un ente internazionale non profit – chiamato B Lab – lo certifica. Ottenere questa certificazione è sfidante, oggi ne esistono quasi 4000 nel mondo, 121 in Italia. La prima in Europa è stata l’italiana Nativa. Nativa è una delle aziende fondatrici del movimento B Corp in Europa, nonché prima B Corp italiana e partner in Italia di B Lab, nasce per offrire consulenza strategica d’impresa nell’ambito dell’innovazione sostenibile e per guidare le imprese nei loro percorsi verso B Corp.
L’imprenditoria italiana ha accolto positivamente l’incorporazione della sostenibilità e lo status di B Corp. Ad oggi più di 100 aziende italiane sono certificate come B Corp, sono quindi capaci di soddisfare i più alti standard di performance ambientale, sociale e economica e più di 500 aziende hanno già adottato lo status giuridico di società benefit.
Che differenza c’è tra B Corp e Società Benefit?
Società benefit e certificate B Corp, pur complementari, sono in realtà distinte. In entrambi i casi si fa riferimento ad aziende profit che hanno scelto di perseguire obiettivi di bene comune ma si differenziano sotto diversi aspetti.
La prima distinzione da fare è semplice: “Società Benefit” è un tipo di forma giuridica legalmente riconosciuta che un’azienda può assumere, mentre “B Corp” è una certificazione ufficiale rilasciata da B Lab attraverso la misurazione di alcune performance, un questionario gratuito online con il quale ciascuna azienda può iniziare a misurare il proprio status in questa prospettiva, immettendo i propri dati e gli input produttivi come capitali, materie prime, ore lavoro. Quando vengono raggiunti almeno 80 punti su 200, significa chesi genera più valore di quanto ne si consumi e si può richiedere la certificazione.
Il termine B Corp identifica quindi le imprese che decidono di misurare le loro performance in termini di impatto ambientale, sociale ed economico attraverso la B Impact Assessment (BIA): strumento è messo a punto da un ente terzo, B Lab, un’organizzazione non profit dedita proprio alla definizione, manutenzione e sponsorizzazione della BIA e dei relativi benefici.
È bene sapere che il processo di misurazione non prevede costi, mentre la certificazione varia da 500€ a 50.000€ in base al fatturato annuale dell’azienda. In tutti i casi l’esito del test è pubblico, anche se viene mostrata solamente una sintesi dei risultati nelle aree di impatto valutate e il punteggio complessivo ottenuto. Negli USA la certificazione B Corp ha valenza di legge, mentre in Italia no. Tuttavia nel nostro Paese le aziende che la ottengono devono obbligatoriamente trasformarsi in Società Benefit entro 2-3 anni, pena il decadimento dello status raggiunto. Dopo essere diventati B Corp certificate, il processo di valutazione deve poi essere ripetuto e approvato da B Lab ogni due anni per il rinnovo.
Le Società Benefit (SB) invece, non solo non hanno nessun vincolo successivo, ma svolgono la misurazione come semplice autovalutazione. Gli obblighi a livello di trasparenza e responsabilità sono comuni a entrambe.
Sul piano burocratico, infine, l’Italia è uno dei pochissimi Paesi al mondo che riconosce legalmente le Società Benefit, nel resto del mondo quindi questa distinzione non esiste e un’impresa interessata può accedere semplicemente alla certificazione di B Lab.
I benefici di essere una Società Benefit
Le SB sono registrate nel registro delle imprese delle Camere di commercio e aggiungono il suffisso «sb». Il passaggio a Società Benefit è formale, ma anche sostanziale. Il beneficio comune è definito dalla legge come un impatto positivo materiale sulla società e sull’ambiente, misurato con uno standard di una terza parte indipendente. Le Società Benefit si impegnano a considerare gli stakeholder nelle decisioni che prendono, cioè le persone toccate dall’attività d’impresa.
In base alla legge, le SB hanno l’obbligo di redigere una relazione annuale di impatto da consegnare in Camera di Commercio assieme al bilancio in cui devono rendicontare i risultati dell’anno precedente e specificare gli obiettivi dell’anno successivo.
Le 121 aziende italiane che hanno ottenuto la certificazione B Corp hanno apportato molti nuovi modelli e settori al movimento, dimostrando come sia possibile un’economia rigenerativa anche in campi apparentemente lontani dalla sostenibilità. Il 2020 è stato l’anno con il più alto numero di certificazioni della storia del nostro Paese, con 28 aziende che l’hanno ottenuta. E nel 2021 se ne stanno unendo molte altre fra le quali Florim, ACBC e pochi giorni fa, Illy, che sono entrate nel movimento di cui fanno parte anche Chiesi, Danone, Aboca, Save The Duck, Davines, Reda, Lombard Odier aziende diverse che spaziano dal settore dei servizi alla produzione, dall’alimentare alla meccanica o al tessile. Sono tutte eccellenze italiane e al momento c’è una forte concentrazione al centro-nord, ma sta crescendo l’interesse anche al sud.
Conclusioni
Volendo fare un’analisi emerge che le aziende che hanno un migliore profilo di sostenibilità e quelle che diventano B Corp, anche nelle condizioni estremamente complesse e drammatiche che stiamo vivendo, tendenzialmente performano meglio delle altre aziende per una serie di ragioni:
a. Hanno relazioni virtuose con gli ecosistemi di cui sono parte, con i fornitori, i clienti perché hanno una serie di meccanismi di innovazione e gestione dell’emergenza. Anche di fronte alle difficoltà si riprendono più’ velocemente.
b. Le aziende sostenibili sono poi quelle che hanno maggiore capacità di innovare e mettere in campo più velocemente soluzioni.
c. Da ultimo, ci sono le valutazioni che vengono dal mondo degli investimenti, è ormai risaputo che aziende che hanno un profilo di sostenibilità migliore performano meglio delle altre e quindi anche da parte della comunità finanziaria c’è una forte spinta che incentiva in questa direzione. Questo momento di crisi è stato sicuramente un acceleratore che ha permesso di mettere in discussione lo standard degli ultimi decenni.
Agata Carone, 21 agosto 2021