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Temporali autorigeneranti, la spiegazione dell’esperta

Ottobre 2, 2022 By

A metà settembre, gran parte dell’Italia è stata colpita da violenti temporali. “Bombe d’acqua”, come in molti li hanno definiti. E anche in questi giorni c’è stato maltempo. Il clima sta cambiando? Possiamo fare qualcosa? Abbiamo chiesto alla meteorologa e climatologa Serena Giacomin cause e rimedi di questo fenomeno estremo. Ecco cosa ci ha detto.

“Siamo al 15 settembre 2022 e una perturbazione atlantica – già di per sé carica di umidità – ha attraversato il Mediterraneo particolarmente caldo (dopo un’estate anomala) caricandosi ulteriormente di umidità. La perturbazione arriva sul territorio italiano e scatena molti temporali intensi. Uno ha le seguenti caratteristiche: è stazionario e autorigenerante. Stazionario vuol dire che ha colpito continuamente, per diverse ore, la stessa porzione di territorio. Autorigenerante vuol dire che aveva correnti convettive al suo interno – quelle verticali – capaci di continuare a dare energia. In altre parole, si auto alimentava.

Ebbene, nel giro di poche ore sono cadute al suolo 400 millimetri di pioggia, cioè 400 litri d’acqua su metro quadro. Un fenomeno molto intenso e pericoloso, che ha colpito un territorio fragile, reso più impermeabile da una stagione particolarmente siccitosa.

Ma quant’è che possiamo parlare di rischio per un evento meteorologico? Quando sono presenti tre fattori:

  1. pericolosità del fenomeno (che abbiamo già visto essere particolarmente elevata nel caso in questione);
  2. vulnerabilità (il 90% dei comuni italiani è affetto dal problema del dissesto idrogeologico);
  3. esposizione (quanto sono esposti al rischio persone e beni).

Quali sono le azioni, invece, che possiamo porre nell’immediato? Di sicuro sull’indice di pericolosità di un determinato fenomeno si lavora nel lungo periodo attraverso azioni di mitigazione e riduzione di gas climalteranti. In questo modo viene attenuato il riscaldamento globale in modo tale da non ritrovarci troppo esposti di fronte a fenomeni meteorologici intesi o estremi.

Sugli altri due indici – vulnerabilità ed esposizione – possiamo lavorare con azioni di adattamento sul territorio, che riducano gli impatti di fenomeni pericolosi. Tra questi, sono fondamentali i princìpi di auto protezione civile. Si tratta di principi/direttive/orientamenti che ciascun cittadino italiano dovrebbe conoscere per sapere come comportarsi durante e dopo un evento estremo, come nel caso di un’alluvione. Principi che limitano il rischio a cui ciascuno di noi è esposto e che, quindi, possono risultare decisivi.”