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“Arcipelago pulito”, come pulire il mare dalla plastica

Luglio 12, 2018 By

Si chiama “Arcipelago pulito” il progetto che permetterà di riciclare plastica ed evitare che questa venga rigettata in mare con gravi danni per l’ambiente.

Non solo pesce: in media, i pescherecci della Cooperativa labronica del porto di Livorno pescano 2, 300 chili al giorno di plastica. La previsione normativa, secondo cui il materiale recuperato va smaltito a spese di chi lo trova, ha di fatto disincentivato il riciclo. Con “Arcipelago pulito”, invece, le navi potranno raccogliere la plastica e depositarla in appositi contenitori sulla banchina. La plastica sarà poi svuotata e trasportata da Labroma – concessionaria porto di Livorno per la pulizia degli specchi acquei portuali – in un impianto della Revet – azienda di raccolta dei rifiuti – a Pontedera dove i rifiuti vengono analizzati e classificati e di seguito riciclati e smaltiti.

Il progetto, nato da un’idea della Fondazione Angelo Vassallo (il cui eponimo è ispirato al sindaco pescatore di Pollica ucciso dalla criminalità organizzata nel 2010), vede coinvolti la Regione Toscana, il Ministero dell’ambiente, l’Unicoop Firenze, Legambiente, l’Autorità portuale del mar Tirreno Settentrionale, Labroma, la Direzione marittima della Toscana, la Revet e la cooperativa dei pescatori.

“Arcipelago pulito” è un progetto sperimentale, unico al mondo (solo in Canada e nord Europa esistono esperienze simili) che al momento riguarderà solo Livorno e che, partito lo scorso 13 aprile, durerà 6 mesi. Se, come sembra e ci si augura, questo esempio di economia circolare darà risultati positivi, l’esempio di “Arcipelago pulito” sarà esteso a livello nazionale e ad altri materiali.