Superbonus 110%, una misura da difendere. Ecco perché

Febbraio 19, 2022 By

Troppe frodi e costi elevati per la collettività? Ecco perché le accuse al superbonus 110% sono infondate. Il commento di Francesco Ferrante, vicepresidente Kyoto Club e senior partner epr.

In queste settimane si è parlato molto del superbonus fiscale 110%, cioè dell’agevolazione fiscale per interventi effettuati su immobili residenziali in ambito di efficienza energetica e di riduzione del rischio sismico. Lo scorso 14 febbraio è stato approvato il decreto del Mite contenenti i massimali di spesa per gli interventi del bonus 110 e degli altri bonus casa (ecobonus o bonus ristrutturazione).

Nel frattempo i tecnici del Ministero dell’Economia stanno studiando una serie di ipotesi in grado di salvaguardare il meccanismo della cessione dei crediti, considerato fondamentale per evitare lo stallo del settore e, nello stesso tempo, introdurre nuovi strumenti per il controllo e il monitoraggio delle operazioni finanziarie. In particolare sarebbero tre i cambiamenti in arrivo: a. un limite alle operazioni di cessione del credito, con una soglia massima di 2 o 3 operazioni; b. introduzione di codici identificativi per la cessione del credito, una sorta di “bollino di sicurezza” che dovrebbe scoraggiare i furbetti dell’incentivo; c. cessione del credito da affidare solo a banche o ad altri intermediari creditizi vigilati dalla Banca d’Italia. Tutto ciò avviene in seguito alle polemiche sollevate dalle associazioni di categoria dopo la stretta riguardante le cosiddette cessioni di credito elaborata dal governo per porre un freno al rischio di truffe nelle richieste di agevolazioni fiscali nel settore.

Truffe, per l’appunto, e costo troppo alto per la collettività sono le accuse maggiori al Suoerbonus. Per questo abbiamo chiesto a Francesco Ferrante, vicepresidente Kyoto Club e senior partner epr, un commento sulla misura.

 

“Si parla molto di super bonus. È una misura efficace? Oppure ci sono troppe frodi e ha un costo eccessivo per la collettività?

Partiamo dal primo degli ultimi due interrogativi. Le frodi che sono state accertate dall’Agenzia delle entrate riguardano non riguardano il superbonus, ma altri bonus edilizi (si pensi al bonus per le facciate, contenute nell’ecobonus). Del resto, nel super bonus sono previste delle asseverazioni per ottenere l’efficienza energetica (collegata al super bonus) che rendono impossibile o comunque molto difficile la costruzione di cantieri inesistenti (meccanismo con cui venivano realizzate le frodi).

L’altra obiezione sulla misura riguarda l’eccessivo costo. Si parla di oltre trenta miliardi per lo Stato italiano. Anche questo non è esatto: perché se è vero che quest’anno sono partiti 100 mila i cantieri è anche vero che ha portato 130 occupati in più in un settore – quello dell’edilizia – che era in grave crisi e che aveva perso 600 mila posti di lavoro nei dieci anni precedenti. Ma soprattutto va ricordato che l’esborso dello Stato di circa 118 miliardi nel 2021 viene compensato quasi del tutto dalle maggiori fiscali (Irpef, Iva ecc).

Insomma, per l’intero sistema Paese – come dimostrato dal dossier che l’ufficio studi della Camera fa ogni anno sui bonus edilizi – il saldo è positivo. In altre parole, tra lavoro delle imprese e spese sostenute da Stato e famiglie, il saldo complessivo è positivo. Per questo, quella del Superbonus è una misura molto intelligente perché utile al rilancio dell’economia e senza impatto ambientale.”