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Gestione rifiuti

Italia prima in Europa nel riciclo rifiuti

Aprile 6, 2021 By

Economia circolare: le performance del Bel Paese tra tante luci e qualche ombra.

Sulla sostenibilità ambientale, c’è un’Italia dei ritardi e delle inefficienze (soprattutto a causa della mancanza di impianti) e c’è un’Italia virtuosa che fa sperare in un futuro roseo. O meglio, verde. Questa volta, raccontiamo la seconda Italia. Secondo il rapporto di Symbola-Comieco sull’economia circolare, infatti, l’Italia è il Paese europeo con la più alta percentuale di riciclo sulla totalità dei rifiuti raccolti. Ben 79% il tasso di riutilizzo, grazie al quale il Bel Paese precede Francia (56%), Regno Unito (50%) e la Germania (43%). Ed è anche fra i pochi in Europa ad aver migliorato dal 2010 al 2018 le proprie prestazioni. Tra i settori più virtuosi dell’economia circolare, la filiera della carta. Il rapporto rivela che se ne recuperano oltre 5 milioni di tonnellate; 9 se comprendiamo gli imballaggi.

Primati, quelli italiani, di cui andare orgogliosi e che fanno ben sperare Non solo per gli effetti virtuosi sull’ambiente (il recupero di materia nei cicli produttivi permette un risparmio annuo equivalente a 23 milioni di tonnellate di petrolio e a 63 di Co2) ma anche sull’economia. I numeri raccontano che l’intera filiera del riciclo vanta 213 mila occupati con oltre 70 miliardi di fatturato e 14,2 di valore aggiunto. Solo la filiera della carta, per avere un’idea, produce un fatturato di circa 25 miliardi, l’1,4% del Pil. Non è un caso che molte speranze di ripresa economica post pandemica siano legate proprio alla green economy.

Anche il report annuale del Cen sull’economia circolare restituisce una fotografia piena di luci del Bel Paese. Nella classifica stilata dal Circular Economy Network, l’Italia è al primo posto con 79 punti (seguono Francia con 68, Germania e Spagna con 65 e Polonia con 54) con tante buone performance. Tra queste, da sottolineare il secondo posto sul riciclo dei rifiuti urbani (46,9%) dietro la Germania e la buona percentuale di utilizzo circolare di materia (19,3%), grazie alla quale l’Italia si piazza al di sopra della media Ue (11,9%) e poco al di sotto della Francia (20,1%). Italia bene anche sul fronte della mobilità sostenibile: il settore della sharing mobility si rafforza con un incremento medio dei servizi del 25% nel periodo 2018-2019. Una crescita importante con effetti positivi sul numero complessivo dei veicoli a zero emissioni, passati dai 620 mezzi del 2015 ai 7.000 del 2019.

Certo, non mancano dati meno entusiasmanti. Nella quota di energia rinnovabile utilizzata rispetto al consumo totale di energia, ad esempio, l’Italia retrocede al secondo posto (18,2%) dietro la Spagna (18,4%). Sul numero dei brevetti, poi, rimaniamo ultimi in Europa (ma i dati risalgono a qualche anno fa), mentre su investimenti e occupazione green, infine, l’Italia non andiamo oltre il quarto posto (prima vengono Spagna, Polonia e Germania).

Si tratta, però, di qualche ombra tra molte luci. In Europa, oggi, l’Italia è ai primi posti dell’economia circolare.