italiani economia circolare
Economia Circolare

Economia circolare, quella sconosciuta: circa la metà degli italiani la ignora

Novembre 7, 2021 By

Il rispetto dell’ambiente? Uno studio rivela luci e ombre sul comportamento e sul sapere degli italiani.

Più della metà degli italiani non sa cos’è il significato di economia circolare e addirittura la metà ritiene il concetto complicato e difficile da comprendere, oltre che un processo costoso capace di mettere a rischio molti posti di lavoro. Ecco alcuni dei dati più salienti che emergono dal report realizzato da Ipsos per conto di Erion (eccellenza italiana per la gestione di rifiuti associati ai prodotti elettronici e recupero delle materie) e presentato a Milano lo scorso 14 ottobre in occasione International E-Waste Day.

Conoscenza dell’economia circolare a parte, però, il rapporto ci resituisce una fotografia incoraggiante del rapporto degli italiani con l’ambiente: quest’ultimi, infatti, sono ben disposti verso la transazione ecologica: il 53% si dichiara favorevole a comportamenti virtuosi (ad esempio, riparare un oggetto invece di comprarne uno nuovo), il 45% afferma di evitare di acquistare prodotti usa e getta (45%), mentre il 44% e il 40% scelgono – rispettivamente – prodotti con poco packaging (44%) o a km zero (40%). Meno entusiasmante, invece, il fatto che solo il 13% degli intervistati abbia dichiarato di ricorrere ai servizi di sharing per gli spostamenti. Una percentuale non altissima, che però risente della pandemia e del timore dei contagi.

Anche sui cambiamenti climatici non mancano spunti di riflessione. In periodo di G20, Cop e soprattutto di proteste (vedi il bla bla Greta) non sorprende che il 56% ritenga che le istituzioni italiane e internazionali stiano facendo poco per contrastare i cambiamenti climatici e che il 76% lo ritenga un’emergenza da affrontare subito. Sorprende, piuttosto, che il 24% degli intervistati pensi che i cambiamenti del clima non esistano o comunque non siano una priorità da affrontare.

Infine, il capitolo Raee. Anche qui non mancano luci e ombre. Tra quest’ultime, va ricompreso non tanto che un italiano su due non sappia il significato dell’acronimo Raee (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), quanto la mancata consapevolezza della presenza di sostanze inquinanti in questa tipologia di rifiuti. Un quinto degli italiani, infatti, non sa dei rischi associati allo smaltimento errato, mentre circa la metà ne ha una conoscenza solo superficiale. Le “luci”: l’81% sa come smaltirli correttamente in ricicleria o isola ecologica; il 77% conosce il luogo dove si trova l’isola ecologica più vicina; il 72% utilizza regolarmente il centro di raccolta della propria zona. Percentuali da non sottovalutare, anche se, come detto, rimane il fatto che una fetta non esigua della popolazione non percepisce i rischi legati al cattivo smaltimento di questi rifiuti.

Ah, dimenticavamo il significato l’economia circolare. Presto detto, prendendo a prestito la definizione contenuta nella guida Le parole della transizione ecologica di recentissima uscita: “I principi dell’economia circolare contrastano con il tradizionale modello economico lineare, fondato su uno schema opposto: estrarre, produrre, utilizzare e gettare. Nell’economia circolare, al contrario, il valore dei prodotti e dei materiali è mantenuto il più a lungo possibile. La produzione dei rifiuti e l’utilizzo di risorse sono contenuti al minimo, attraverso la prevenzione e i prodotti alla fine del loro ciclo di vita vengono riutilizzati o riciclati per creare nuovo valore”.